E’ stato fermato nei pressi della piscina di un comune reggiano da personale addetto alla sicurezza, mentre scappava con la borsa di un 62enne di Scandiano, al quale successivamente veniva restituita. Il presunto autore del tentato furto è un minore di 15 anni, che subito dopo il fatto veniva affidato alla madre convivente. Con l’accusa di furto aggravato i Carabinieri della Tenenza di Scandiano hanno quindi denunciato alla Procura della Repubblica presso il Tribunale per i Minorenni di Bologna un minorenne residente a Scandiano. Il procedimento, in fase di indagini preliminari, proseguirà per i consueti approfondimenti investigativi al fine delle valutazioni e determinazioni inerenti all’esercizio dell’azione penale.
L’origine dei fatti risale il 10 agosto scorso, quando intorno alle 18.30 una pattuglia dei carabinieri della tenenza di Scandiano veniva allertata da un cittadino, in quanto, all’interno di una piscina del comprensorio ceramico reggiano, era stato perpetrato un furto e l’autore dello stesso era stato fermato dal personale preposto alla sicurezza della struttura. Giunti sul posto, i militari identificavamo l’addetto alla sicurezza delle “Piscine” ed il presunto autore del tentato furto. L’addetto alla sicurezza riferiva di aver notato quattro ragazzi entrare all’interno degli spogliatoi della piscina ed uno di questi, riconducibile all’autore del tentato furto, portava uno zainetto di colore nero, nonché una borsa “femminile” tra le mani. L’addetto alla sicurezza, molto insospettito dalla situazione, decideva di avvicinarsi al gruppo di ragazzi e in tale frangente gli stessi provavano a scappare, cosa che riuscivano a fare tranne per il presunto autore del tentato furto che provava a disfarsi della refurtiva, ma veniva prontamente fermato. Successivamente i militari, identificavano il proprietario della refurtiva, il quale riconosceva senza ombra di dubbio la borsa asportata che veniva successivamente restituita all’avente diritto.
I carabinieri della Tenenza di Scandiano hanno quindi acquisito a carico del minorenne elementi circa la sua presunta responsabilità in ordine ai reati contestati, circostanza per cui il giovane veniva portato presso gli Uffici della Tenenza per le formalità di rito e denunciato alla Procura minorile del capoluogo felsineo. Infine, veniva affidato alla madre convivente.