La proposta di revisione del PNRR annunciata dal Ministro delle Politiche europee Raffaele Fitto, potrebbe avere un impatto sui progetti PNRR del Comune di Bologna che ammonta a 144.694.386 euro, pari a circa il 22% degli interi finanziamenti destinati al Comune. I progetti oggetto di revisione, interessati dal definanziamento, sono 15 su 47, distribuiti in tre linee di investimento:
Interventi per la resilienza, la valorizzazione del territorio e l’efficienza energetica dei Comuni, a titolarità del Ministero dell’Interno. Si tratta di interventi come l’efficientamento energetico delle scuole Vestri, Panzini, Follerau, Ciari, Roselle, Volta-Mazzini e Zucchelli, in parte già realizzati in parte in fase di programmazione, e il finanziamento di quota parte dell’intervento al Pontelungo.
Investimenti in progetti di rigenerazione urbana, volti a ridurre situazioni di emarginazione e degrado sociale. Si tratta di tre interventi in risposta ad un bando del Ministero dell’Interno emanato ante-PNRR e poi confluito nel PNRR: il secondo lotto del teatro Comunale; il secondo lotto dell’ex-parcheggio Giuriolo; la riqualificazione di Villa Aldini.
Sei interventi che fanno parte del più ampio “Piano Urbano Integrato della Città di Bologna: Rete Metropolitana per la Conoscenza – La Grande Bologna”, nello specifico: la riqualificazione dell’ex scalo Ravone; la rigenerazione in Bolognina; la riqualificazione del parco del Dopo Lavoro Ferroviario; la realizzazione del Museo dei bambini al Pilastro; la Via della Conoscenza; il Polo della memoria democratica alla stazione.
“Si tratta di opere strategiche per il Comune di Bologna per le quali siamo già al lavoro – spiega l’assessora ai Fondi europei Anna Lisa Boni – in alcuni casi già in fase di progettazione o realizzazione. Anche oggi sono arrivate rassicurazioni da parte del ministro Fitto ai Comuni interessati. Viene detto che questi fondi saranno sostituiti da altre linee di finanziamento, senza ripercussioni negative sui tempi di realizzazione e ce lo auguriamo, ma aspettiamo di capire anche in che modo. Sarebbe paradossale che la capacità dei Comuni di investire queste risorse finisse per ritorcersi contro gli stessi, e non possiamo escludere al momento anche possibili contenziosi legali. Chiediamo che il Governo chiarisca in tempi rapidi come intende procedere”.