L’assestamento di bilancio per il triennio 2023-2025 per la Regione Emilia-Romagna supererà i 125 milioni di euro.
Un risultato ottenuto grazie alle politiche di gestione finanziaria volute dalla Giunta: da un lato è stato coperto interamente il disavanzo sanitario di 84,9 milioni senza intaccare il fondo accantonato di 85 milioni, che servirà a sopperire alle minori coperture statali, in particolare su sanità e trasporti, così come a fronteggiare nuove emergenze e bisogni, a partire dall’alluvione; dall’altro si è agito sulla riduzione degli oneri finanziari e delle spese generali e sulle entrate extratributarie.
Ad illustrare numeri e contenuti della manovra di assestamento di bilancio 2023-2025 è stato oggi in Commissione assembleare Bilancio, Affari generali ed istituzionali l’assessore al Bilancio, Paolo Calvano.
In un quadro di incertezza e instabilità dovuto al conflitto russo-ucraino, al caro energia, alla crescita inflattiva, al rialzo dei tassi d’interesse e alla crisi del sistema bancario internazionale, l’Emilia-Romagna si è trovata a fare i conti, come tutte le altre Regioni, anche con i mancati rimborsi Covid che hanno fortemente inciso sui bilanci sanitari. Come certifica la Corte dei Conti, nel 2022 15 Regioni su 21 hanno chiuso i bilanci sanitari in deficit, una situazione che in Emilia-Romagna è stata ripianata grazie al fatto che per il terzo anno consecutivo la Regione è dovuta intervenire con risorse proprie: pertanto anche nel 2022 l’Emilia-Romagna è riuscita a chiudere il bilancio sanitario in pareggio, nonostante i quasi tre anni di pandemia e la crisi energetica. A cui si aggiungono i nuovi bisogni, a partire dall’emergenza alluvione.
“È un assestamento di bilancio che, grazie ai conti in equilibrio, risponde a nuove emergenze, a partire dall’alluvione, e a nuovi bisogni sociali, senza rinunciare a politiche di incentivazione allo sviluppo per imprese e comunità locali- ha affermato l’assessore al Bilancio, Paolo Calvano-. Con i 45 milioni stanziati sul dissesto, di cui 32 da fondi europei, rafforziamo ulteriormente gli investimenti sul dissesto idrogeologico. Affianchiamo a questo l’incremento strutturale del Fondo per la Non Autosufficienza, il sostegno alle famiglie sui trasporti scolastici e anche sugli affitti, nonostante l’azzeramento del Fondo nazionale. Turismo, cultura e sostegno alle imprese, dall’agricoltura all’industria, all’artigianato e ai servizi, attraverso i fondi europei, completano un mix di interventi volti a rafforzare la crescita e al contempo a garantire la coesione sociale e territoriale. Tutto ciò sopperendo a mancati trasferimenti statali, dalla sanità ai trasporti”.
Tra le priorità dell’assestamento di bilancio 2023-2025, la difesa del suolo e l’ambiente: saranno ampliati gli stanziamenti a favore della Protezione Civile, con 8 milioni di euro aggiuntivi già erogati; il rafforzamento dei finanziamenti ad Aipo (5 milioni) e il trasferimento ad Arpae di 2,5 milioni. Ma anche welfare, affitti, sanità e scuola: previsto l’incremento di 28 milioni di euro del Fondo regionale per la Non Autosufficienza; 18 milioni di euro per l’ambito delle emotrasfusioni; 9 milioni di risorse regionali andranno a sopperire l’azzeramento del Fondo Affitti da parte del Governo; e altri 9 milioni sono destinati ai Servizi educativi infanzia e all’accesso alle attività scolastiche e formative.
Altri settori strategici di investimento saranno trasporti, turismo, cultura, sport. Per i trasporti serviranno 22 milioni aggiuntivi per sopperire a nuove esigenze non coperte dagli stanziamenti del Fondo nazionale; 12 milioni saranno destinati al rafforzamento delle previsioni di bilancio, in particolare 5,5 milioni alla cultura, 3,5 milioni allo sport, 3,2 milioni al turismo. A questa voce si aggiungono gli interventi del Fondo unico nazionale per il turismo, di cui 2 milioni per promozione turistica e 5,2 milioni per interventi in conto capitale; attraverso lo sblocco dell’avanzo vincolato sono stati inoltre destinati 4 milioni di euro per ristori ai gestori degli impianti sciistici e delle imprese turistiche dei comprensori sciistici; ancora, 1 milione sul 2024/25 sarà destinato alla Legge 41, per dare attuazione alla nuova legge sullo sviluppo dell’economia urbana. Infine, la Regione dovrà erogare un contributo di 14 milioni allo Stato per compartecipazione al rientro del debito pubblico; e altri 10,5 milioni saranno destinati alla convenzione con le Province.
Programmazione Fondi europei
Altra complessità con cui la Regione si trova a fare i conti, il mancato riparto a livello nazionale dei Fondi di Sviluppo e Coesione. Nonostante ciò, nell’assestamento vengono confermati gli impegni presi sul versante della programmazione europea. Sul fronte FESR e FSE+ i bandi previsti nella programmazione riguarderanno questi ambiti: sostegno investimenti delle imprese e degli enti locali; digitalizzazione, transizione energetica, internazionalizzazione; formazione; interventi per il dissesto (32 milioni); Space economy e Basket Bond; attuazione Atuss e Stami. Inoltre sarà attuato l’accordo tra BEI e Regione per il potenziamento e l’innovazione dell’offerta turistica, e rafforzato lo stanziamento per fare un altro bando della Legge 14.
Per quanto riguarda il Feasr, a sostegno dell’agricoltura emiliano-romagnola per il 2023-2027 sono stati programmati 170 milioni di euro, attraverso 13 bandi per finalità ambientali e indennità compensative per le zone svantaggiate. Per il 2023 si prevede l’uscita di un altro pacchetto di bandi, di cui 8 per interventi agro-climatico ambientali e 20 per interventi strutturali quali investimenti, promozione e trasferimento delle conoscenze, per un totale complessivo di 125,7 milioni.
Il quadro nazionale e regionale
L’economia italiana ha confermato anche nel 2022 una crescita del Pil del 3,7% in termini reali, ma le previsioni per il triennio 2023-2025 mostrano un incremento più lento, stimato all’1% per quest’anno. Dal punto di vista del controllo della finanza pubblica il 2022, sempre a livello nazionale, ha fatto registrare un consistente peggioramento del deficit (indebitamento netto): l’8% del Pil, anziché il programmato 5,6%. E le Regioni, con gli Enti locali, sono chiamate a contribuire al risanamento della finanza pubblica, attraverso i risparmi legati alla riorganizzazione dei servizi, alla digitalizzazione e al potenziamento del lavoro agile. La Regione Emilia-Romagna è chiamata a dare un contributo di oltre 14 milioni di euro all’anno per il triennio 2023-2025.
Le previsioni di Prometeia (al 25 maggio 2023) sulla crescita del Pil reale per il 2023 collocano l’Emilia-Romagna in linea con il Paese, con un + 1%; valore confermato per il 2024 (contro il +0,7% dell’Italia) e previsto in leggera crescita (+1,1%) per il 2025 e 2026.