La proprietà del Direzionale Manfredini di viale Corassori a Modena deve intervenire di nuovo e rapidamente per “evitare fenomeni di degrado urbano, occupazioni abusive, abbandono di rifiuti e situazioni di pericolo per l’ordine pubblico e l’integrità fisica della popolazione”.
Dopo le ultime segnalazioni e i sopralluoghi della Polizia locale, svolti anche in questi giorni, il Comune interviene con una nuova ordinanza firmata dal sindaco Gian Carlo Muzzarelli, dopo quella dei mesi scorsi, per chiedere alla società Numeria di Treviso, entro trenta giorni dalla notifica, una serie di interventi specifici e puntuali. Nonostante la società abbia adempiuto alla maggior parte delle prescrizioni e abbia anche attivato un servizio di vigilanza privato esterno, infatti, continuano a esserci segnalazioni relative alla presenza di persone nell’area e di comportamenti pericolosi, anche con lancio di oggetti e sassi dall’alto dell’edificio.
L’ordinanza, quindi, ribadisce l’esigenza di provvedere “con idoneo sistema, che garantisca adeguata resistenza e stabilità (tipo materiale laterizio e rete elettrosaldata di diametro adeguato), a murare e inibire l’accesso ai terrazzi della struttura, con particolare riferimento a quello adiacente l’area della piscina dei Vigili del Fuoco”. Inoltre, si chiede di ripristinare le chiusure danneggiate (in particolare ci si riferisce all’accesso della hall da viale Corassori e all’accesso delle scale di sicurezza presenti nel corridoio) poi di provvedere a innalzare la recinzione dell’area sullo stesso viale, in particolare nel tratto adiacente il terrazzino, in modo che sia impedito lo scavalcamento da parte di estranei e il successivo accesso all’area interna dello stabile.
Si prescrive anche di “provvedere con idoneo sistema, che garantisca adeguata resistenza e stabilità, a chiudere il varco sovrastante il cancello principale di accesso alla struttura, da via Monsignor Luigi della Valle, di fianco all’accesso alla piscina dei Vigili del Fuoco, in modo che sia impedito lo scavalcamento dell’accesso all’area interna dello stabile, da parte di estranei”.
Infine, l’ordinanza chiede anche un sistema di allarme perimetrale, attivo 24 ore al giorno. Si tratta dell’unica richiesta della precedente ordinanza a cui l’azienda non ha ottemperato e per questo motivo è scattata anche una sanzione da 160 euro e la denuncia per i proprietari per l’inosservanza del provvedimento dell’autorità (articolo 650 del Codice penale) che prevede un arresto fino a tre mesi e un’ammendo fino a 206 euro.
Per la Polizia locale un sistema di allarme su tutto il perimetro dell’area rappresenterebbe “un efficace deterrente contro le intrusioni abusive nell’immobile e garantirebbe la conservazione dello stesso stabile da fenomeni di vandalismo e degrado”.