La Gastroenterologia del Policlinico di Modena, diretta dal prof. Antonio Colecchia, è centro di terzo livello per la diagnosi e la cura di molte patologie del fegato. In particolare, per quanto riguarda la diagnosi, nel 2022, l’Ambulatorio di Ecografia Diagnostica Avanzata, di cui è referente la dottoressa Barbara Lei, ha effettuato 2800 Ecografie e 1500 Fibroscan (Elastometria Epatica). L’Ambulatorio di Ecografia Diagnostica Avanzata ed Interventistica rappresenta un punto di riferimento per Tutti gli Specialisti di Area Epatologica (Internisti, Gastroenterologi ed Infettivologi), Pediatria Specialistica e Chirurgie dell’Azienda Ospedaliero Universitaria di Modena. È inoltre punto di riferimento per gli Specialisti di Area Epatologica dell’Azienda AUSL Territoriale.
“L’Ambulatorio di Ecografia Diagnostica Avanzata ed Interventistica – sottolinea il prof. Antonio Colecchia, Direttore della Gastroenterologia del Policlinico di Modena – dispone di un pacchetto Strumenti senza uguali: Ecografo Supersonic Aixplorer MACH 30, Ecografo Philips Epiq Elite v7, Fibroscan 502 Touch dotato di SONDA XL. Nel 2021, infatti, è stato acquisito un nuovo ecografo digitale di ultima generazione, Philips Epiq Elite V7, prima unità di questo genere consegnata in Regione Emilia-Romagna. Si è trattato di un investimento importante, da circa 113.000 €, grazie a un finanziamento della Banca d’Italia tramite la Regione Emilia – Romagna, che va ad aggiungersi ad un secondo ecografo di fascia elevata Aixplorer Supersonic MACH 30 e al dispositivo FIBROSCAN 502 Touch dotato di sonde M ed XL, quest’ultima dedicata ai pazienti con obesità”.
“Il nostro Ambulatorio di Ecografia – spiega la dott.ssa Barbara Lei, ecografista della Struttura Complessa di Gastroenterologia e referente dell’Ambulatorio – si avvale di ecografi di ultima generazione, tra cui in particolare Supersonic ® Aixplorer Mach 30, che consente lo studio anche degli addomi più difficili, in particolare lo studio parenchimale epatico nel paziente cirrotico ed obeso nel contesto di una popolazione con elevata prevalenza di sindrome metabolica, purtroppo già fin dall’infanzia. Grazie ad una particolare sonda dedicata allo studio epatico (“liver tool”) è possibile eseguire valutazioni non invasive sia della steatosi epatica mediante misurazione dell’attenuazione e della Speed Sound parenchimale, sia della fibrosi epatica mediante elastometrica con tecnica shearwave 2D. In questa ottica – conclude la dott.ssa Barbara Lei, ecografista della Struttura Complessa di Gastroenterologia-, possiamo quindi ottenere una prima valutazione globale non invasiva della malattia di fegato, che possa indicarci i casi che necessitano di passi diagnostici successivi garantendo così, in collaborazione con i Professionisti di tutte le Specialistiche impegnate nello studio del Fegato, di impostare un iter diagnostico e una percorso di cura completi per i pazienti epatopatici, dagli stadi iniziali fino a quelli più avanzati.
“Le metodiche elastomeriche non invasive – prosegue il dott. Dante Romagnoli, ecografista della Struttura Complessa di Gastroenterologia – hanno radicalmente modificato l’approccio diagnostico nella stadiazione delle epatopatie diffuse, consentendo di ridurre il numero di biopsie epatiche. Questi straordinari dispositivi per le bioimmagini sono entrambi dotati del modulo per elastografia con tecnica shearwave 2D su sonda convex e lineare con codifica colorimetrica e misurazioni in KPa e m/s per lo studio della rigidità degli organi anche nelle situazioni in cui il Fibroscan risulta di più difficile esecuzione (in caso di presenza di versamento ascitico) o sconsigliato (gravidanza).”