Mercoledì 31 maggio alle ore 21, presso il Teatro Comunale Pavarotti-Freni, va in scena l’edizione 2023 di DolceAmaro, consueto appuntamento lirico sinfonico in forma semiscenica dedicato agli allievi del corso di perfezionamento per cantanti lirici del Teatro Comunale al termine di un percorso guidato da docenti di fama mondiale, quali Leone Magiera, Mariella Devia, Barbara Frittoli, Ernesto Palacio e Michele Pertusi.
Nell’ambito del programma di Modena Città del Belcanto 2022/2023, lo spettacolo unisce le competenze dei due corsi di alta formazione “Corso di alto perfezionamento in canto lirico” e “Corso di comunicazione in video” tenuti dal Teatro Comunale di Modena e cofinanziati dal Fondo sociale europeo e dalla Regione Emilia-Romagna. La rappresentazione si vedrà anche in diretta streaming sul canale YouTube del Teatro Comunale in una trasmissione realizzata, quale esperienza conclusiva, dagli allievi del corso di comunicazione in video nato dalla collaborazione con Edunova/Università di Modena e Reggio Emilia. Ingresso con biglietto gratuito, in distribuzione presso la Biglietteria del Teatro.
Un cantante lirico, quando sale sul palcoscenico, deve saper ascoltare quello che l’opera domanda, mettersi in una relazione dialettica con il proprio corpo e la propria voce, e offrire al pubblico le risposte che il teatro musicale è in grado di dare alle domande del mondo contemporaneo. Quest’azione scenica così rivelatrice, può avvenire solo se l’interprete libera il corpo dagli orpelli e, con profonda consapevolezza di sé, dialoga con la drammaturgia musicale: la voce allora si fonde con l’azione e il linguaggio fisico diviene metafora stupefacente del linguaggio musicale. In questa direzione è stato rivolto il lavoro di quest’anno del progetto DolceAmaro: un viaggio nelle relazioni umane, un’indagine dei sensi, un incontro/scontro tra maschile e femminile nell’eterna lotta tra ragione e sentimento. Un itinerario variegato che si dipana lungo il grande repertorio operistico, dalla leggerezza (che non è superficialità) dell’opera buffa, fino al grande lirismo novecentesco alla ricerca di un’umanità rinnovata.
L’essere umano dunque, è il focus di ognuna delle opere qui rappresentate, tratteggiato nelle sue più intime pieghe, dalla capacità tutta femminile di amare e odiare contemporaneamente, alla trascendenza verso l’ideale, dal misticismo magico radicato nelle tradizioni più antiche, alle trame di inganni, travestimenti e sotterfugi tipici dei personaggi più buffi.
Se l’opera resta attuale e contemporanea significa che è capace di delineare le vicende dell’essere umano con lucidità e trasversalità: vale allora la pena provare a raccontarla senza orpelli e sovrastrutture, provare a specchiarsi in essa senza paura, senza horror vacui, assistere al miracolo della relazione, dell’elaborazione e della creazione artistica, partendo da un lavoro analitico e poetico sulla drammaturgia musicale e avendo per solo oggetto il corpo. Toccarsi, sussurrare, annusare, ascoltare, assaporare.
Il corpo degli interpreti come metafora della vita, delle relazioni e dell’anima, esaltato “al quadrato” da scenografie virtuali realizzate, seguendo il fil rouge drammaturgico dell’esplorazione dei cinque sensi, dai partecipanti al corso di comunicazione video, in una sinergica e appassionata sessione di lavoro congiunto, che è stata il risultato di una lunga riflessione sulla messinscena contemporanea dell’opera lirica tra registi ed interpreti.
REGIA Stefania Panighini
DIRETTORE Gianna Fratta
ORCHESTRA FILARMONICA ITALIANA
CANTANTI Bai Jin, Barria Gabriele, Del Giudice Achille, Dell’Omo Antimo, Kaneko Sayumi, Otanadze Tamar, Park Jaebeom, Pkhaladze Irakli, Pogrebnyak Yuliya, Saar Ille, Smirnova Maria, Tkhelidze Daviti, Wang Xiaomin, Yong Hyojoong
Brani celebri da: Georges Bizet (Les pêcheurs de perles, Carmen), Charles Gounod (Faust), Giuseppe Verdi (Nabucco), Giacomo Puccini (La rondine); Wolfgang Amadeus Mozart (Le Nozze di Figaro, Don Giovanni); Gioachino Rossini (L’italiana in Algeri); Domenico Cimarosa (Il matrimonio segreto).