Legambiente si trova nuovamente a denunciare un progressivo aumento del taglio di alberi, che impoverisce ulteriormente il verde pubblico del Comune di Sassuolo.
“La prima cosa che viene da pensare è che questa verrà ricordata come l’amministrazione dell’abbattimento di alberi … che procede dal 2020 ad oggi senza tregua” chiosa l’associazione.
“Dagli alberi monumentali nel Parco Ducale, a quelli preziosi per la scuola dell’infanzia Rodari, dai filari che mitigano l’inquinamento nei viali cittadini, a quelli che costituivano la porta di ingresso alla città di Via Palestro, oltre ai pioppi che costeggiavano il camminamento del Parco Albero d’Oro; ora hanno anche iniziato con le querce roverelle nel Parco Ducale, quelle che fanno un tetto ombreggiato e fresco per chi passa d’estate.
E tanti altri ancora sono i casi di abbattimento che ogni settimana i volontari di Legambiente ricevono dai cittadini, che inviano fotografie dei ceppi, si lamentano e, soprattutto, pongono domande: perché nei Comuni vicino a noi non si vedono tutti questi ceppi lungo le vie e nei parchi cittadini? Forse gli altri hanno perizie più articolate, forse sono più prudenti nel taglio e preferiscono monitorare nel tempo le situazioni, o forse hanno meno premura nel mettersi al riparo da responsabilità?” prosegue l’associazione.
“La cosa più grave è che tutti questi ceppi rimangono lì a testimoniare una frettolosità ed un dispregio per il verde urbano; alla cittadinanza si trasmette l’esempio che il verde è inutile, costoso ed anzi pericoloso” commenta amaramente l’associazione.
“Vero è che sono stati sostituiti alcuni pioppi del “cannocchiale” che guarda al Palazzo Ducale, ma nei viali alberati e nelle periferie lontane dal centro i ceppi sono rimasti lì, a privare la cittadinanza di ombra, benessere, salute, bellezza.
Anche il censimento realizzato dai volontari di Legambiente, che ha fatto emergere la rimozione di 900 alberature stradali (ben una su cinque!) non ha avuto alcun esito significativo; nulla ad oggi è stato fatto e non si hanno notizie su quel che si farà”.
“I pochi reimpianti realizzati in città sono spesso il frutto di contributi privati: c’è o no la volontà politica di impiegare risorse per avere una città più verde e pulita – domanda Legambiente – o l’attenzione della politica è attirata solo dagli asfalti?
Non bastano le piantumazioni di alberi “per ogni nuovo nato”, eseguite spesso in zone periferiche per lavarsi la coscienza, che peraltro sono imposte da una legge nazionale e sostenute anche da risorse regionali; serve una programmazione trasparente degli abbattimenti e soprattutto delle sostituzioni: i cittadini hanno bisogno del verde anche dove vivono, passeggiano e lavorano”.
Conclude l’associazione “Ovunque si invoca la necessità di piantare tanti nuovi alberi quale antidoto al cambiamento climatico e per contribuire al raffrescamento estivo naturale nei centri abitati, perché solo Sassuolo sembra andare in direzione ostinata e contraria?”
Questo comunicato trova la piena condivisione di: TPL Terra, Pace e Libertà GNS Gruppo Naturalistico Sassolese, LIPU di Sassuolo.