“L’obiettivo della direttiva europea è quello di arrivare ad avere edifici ad emissioni zero – spiega Archimede Pingiori, Presidente Anama Confesercenti Modena – e questo impatterà anche sul patrimonio immobiliare della nostra provincia. E’ una grande opportunità che va a beneficio anche delle giovani coppie e di chi vorrà puntare su un’abitazione più “green” e a impatto zero”.
La direttiva impone, per tutti gli edifici residenziali, il raggiungimento almeno della classe energetica E entro il 2030, e D entro il 2033. Questo significa che solo nella provincia di Modena verranno analizzati oltre 118.000 immobili residenziali per verificare quali interventi saranno necessari per essere in linea con le nuove regole dell’Unione Europea. Il 65% degli immobili residenziali di Modena e provincia attualmente si trova in classe G.
Quanto costa adeguarsi alla direttiva UE
Secondo alcune linee di tendenza e alcune stime che sono state effettuate per questi interventi, per quanto riguarda l’isolamento termico, si potrebbero arrivare a spendere dai 150 ai 300 euro al metro quadro.
Per ottenere un miglioramento di classificazione gli edifici dovranno per forza effettuare gli stessi interventi previsti oggi per il superbonus quindi: coibentazione dell’edificio, cambio della centrale termica, e possibilmente sostituzione degli infissi e installazione del fotovoltaico. Proprio in merito al fotovoltaico, se lo si aggiunge, per un appartamento di 100 mq serviranno almeno 25/30mila €.
“I dati già oggi ci dimostrano che la norma per il patrimonio edilizio anche in provincia di Modena riguarderà la maggior parte degli immobili residenziali. Per questo è necessario che siano messe in campo risorse per poter agevolare i cittadini in questa transizione energetica – aggiunge Pingiori. Inoltre, oltre a bonus e contributi, anche le banche devono sostenere gli italiani in questa transizione attraverso cessioni di credito o mutui a tasso agevolato. Siamo consapevoli che questa è una goccia nel mare ma rappresenta la strada verso la sostenibilità e la nostra speranza è quella che anche le grandi potenze mondiali possano andare in questa direzione”.