«Il tema del passaggio generazionale è di particolare rilevanza per le prospettive future di tutte quelle imprese che si hanno come vertice un individuo o una famiglia. Questo vale in modo particolare per le piccole imprese, che non di rado si tramandano di genitore in figlio. Si tratta di un dato significativo e di un passaggio che va sostenuto e accompagnato».
Gilberto Luppi, presidente Lapam, commenta così i dato di un’analisi dell’ufficio studi Lapam Confartigianato sulla provincia di Reggio Emilia, dove si stima che oltre il 70% delle imprese attive sia controllato da una persona fisica o da una famiglia. Il 9,2% di queste imprese familiari ha già affrontato il passaggio generazionale, mentre il 10,6% non lo ha ancora attuato, ma lo considera possibile nei prossimi 5 anni. Tra le imprese che hanno già compiuto un ricambio generazionale, o hanno in programma di effettuarlo l’anno successivo, nel 96,7% dei casi in provincia di Reggio Emilia vengono coinvolti altri membri della famiglia nella gestione aziendale. Il restante 3,3% ha vissuto o prevede un ricambio generazionale al di fuori dell’ambito familiare. E se per il 43,3% delle imprese familiari reggiane non si sono riscontrate difficoltà nell’affrontare il passaggio generazionale, per altre attività i principali ostacoli emersi sono stati in primis l’assenza di eredi o successori interessati e/o qualificati (20,4%), le difficoltà burocratiche, legislative e/o fiscali (15,2%), le difficoltà nel trasferire competenze e/o contatti con clienti e fornitori (14,3%) e le difficoltà economiche e/o finanziarie (10,1%). Spostando il focus sull’universo degli associati Lapam Confartigianato, composto da 9.981 legali rappresentanti delle 10.771 imprese associate, si osserva che l’età media del campione è di 53,9 anni. L’8,5% è composto da giovani imprenditori under 35, il 14,7% è nella fascia 35-44 anni, un ulteriore 27,9% appartiene alla fascia 45-54 anni, il 29,1% a quella 55-64 anni, mentre il 19,8% ha 65 anni o più. Si nota un maggior peso di giovani under 35 tra gli imprenditori stranieri e imprenditrici donne, mentre il 21,7% degli imprenditori uomini ha 65 anni o più. Focalizzando l’attenzione sulla fascia di età 61-70 (potenzialmente più interessata dal passaggio generazionale) questa costituisce il 20% del campione totale, in media uno su cinque (16,3% per le donne, 21,3% per gli uomini e solamente l’8,2% di associati nati all’estero).