Ricreare un’area di biodiversità all’interno della città è uno degli obiettivi del progetto di riqualificazione del Parco agricolo della Resistenza avviato dal Comune di Modena e per il quale è in corso la fase propedeutica che coinvolge enti e associazioni.
Il Parco della Resistenza, istituito nel 1995, ricostruisce il paesaggio agrario della pianura modenese così com’era al tempo della lotta partigiana con l’intento di salvaguardare per il futuro la testimonianza di un ambiente quasi interamente scomparso, utilizzando modelli di paesaggio locale e non quelli derivati dal parco all’inglese e maggiormente diffusi. La riqualificazione punta a recuperare queste caratteristiche peculiari del Parco, che nel corso degli anni si sono indebolite anche a causa di cambiamenti climatici e fitopatie, per favorire una nuova frequentazione da parte del pubblico dando valore alla ricostruzione storico-agraria, anche a fini didattici, e, appunto, favorendo e arricchendo la biodiversità vegetale e animale dell’area, in particolare, le popolazioni di impollinatori selvatici, uccelli e anfibi.
Il progetto, la cui struttura è stata approvata dalla Giunta del Comune di Modena su proposta dell’assessora all’Ambiente Alessandra Filippi, prevede due fasi: la prima, curata dagli uffici del settore Ambiente, è già in corso e coinvolge enti e associazioni ambientali, agricole ed esperti entomologi. In questa fase, che proseguirà fino alla tarda primavera, vengono mappati gli oltre 200 mila metri quadrati del parco per rilevare le specie vegetali e animali presenti ai fini della definizione delle linee di indirizzo sulle quali, nell’ambito della seconda fase del progetto, verrà redatto il progetto di fattibilità, affidato a un agronomo esperto. La consegna del progetto di fattibilità è prevista per la fine dell’anno.