I Carabinieri della Stazione Bologna Indipendenza hanno eseguito un’ordinanza applicativa della misura cautelare del divieto di avvicinamento ai luoghi frequentati dalla persona offesa, nei confronti di un 66enne italiano, pensionato, residente a Bologna, indagato per atti persecutori.
Il provvedimento, richiesto dalla Procura della Repubblica di Bologna ed emesso dal Giudice per le Indagini Preliminari del Tribunale di Bologna, nasce da un’informativa dei Carabinieri, a seguito della querela di una 53enne ucraina che a dicembre si era presentata in caserma per denunciare un uomo sulla sessantina che aveva iniziato a molestarla. In particolare, la donna, consulente in un centro di assistenza per stranieri con sede a Bologna, ha riferito ai Carabinieri che il soggetto, peraltro qualificandosi falsamente come titolare di uno studio legale, aveva iniziato a importunarla perché non accettava di essere stato rifiutato per una richiesta di collaborazione lavorativa. L’uomo, si era talmente infuriato che dopo aver invaso la casella di posta elettronica della 53enne, mediante messaggi dal tenore minaccioso, aveva iniziato a intimorirla, mediante manifesti diffamatori, arrivando a farle trovare in un caso anche la carcassa di un piccione morto posto sulla vetrina dell’ufficio. Identificato dai Carabinieri grazie al sistema di videosorveglianza della zona che avevano ripreso il soggetto durante le sue rappresaglie, il 66enne, gravato da precedenti di polizia per lo stesso reato, si trova ora sottoposto alla misura cautelare del GIP.