Nei primi sei mesi del 2022 sono stati 134 gli accessi di vittime di aggressione che si sono rivolte ai pronto soccorso della rete ospedaliera AUSL provinciale (ad esclusione, quindi, del Policlinico di Modena e del Nuovo ospedale S. Agostino Estense di Baggiovara) mentre nello scorso biennio, 2020/2021 sono stati 550/600 gli accessi annuali di vittime di violenza nel complesso dei Pronto soccorso di AUSL e AOU Modena).
In occasione della Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne che si celebra venerdì 25 novembre, su iniziativa dell’Onu per sensibilizzare l’opinione pubblica di tutto il mondo sul tema delle discriminazioni di genere, l’Osservatorio modenese sulla violenza contro le donne ha raccolto i dati dei servizi sanitari dell’Ausl e dell’Azienda ospedaliero-universitaria di Modena.
Dall’analisi dei numeri di questi ultimi anni emerge un incremento degli accessi provocati da violenze all’interno della famiglia e un calo di quelli per violenze praticate da estranei; i dati AUSL evidenziano che quasi un terzo degli accessi riguarda donne in età 35-44 anni; il 56 per cento degli accessi del 2022 sono di donne straniere.
Per Maurizia Rebecchi, consigliera provinciale delegata a partecipare al tavolo prefettizio contro la violenza di genere «Anche alla luce dei tragici eventi degli ultimi mesi che hanno riguardato purtroppo donne delle nostre comunità, l’ultimo dei quali vede coinvolta una giovane mamma di Ravarino brutalmente uccisa, l’esperienza del Protocollo d’intesa prefettizio per la promozione di strategie condivise finalizzate alla prevenzione ed al contrasto della violenza nei confronti delle donne, evidenzia quanto sia fondamentale continuare a raccogliere e monitorare i dati della violenza di genere considerata nelle sue diverse accezioni: fisica, psicologica, economica e sessuale. Ma ancora più importante, vista la recrudescenza degli ultimi episodi di spaventosa violenza avvenuti proprio nella nostra provincia, mi è chiaro come occorra proseguire, sia come istituzioni che come cittadini e cittadine che si considerano parte attiva della società in cui viviamo, a sensibilizzare l’opinione pubblica a stigmatizzare tutte quelle piccole azioni di “violenza” discriminatoria che nel quotidiano fingiamo di non vedere, ma che possono avere conseguenze drammatiche sulla vita di chi si trova a subirle. E’ necessario segnalare, potenziare la rete di sostegno, educare le giovani generazioni al rispetto reciproco nella scia di un’educazione sentimentale equilibrata che nulla ha a che vedere con l’idea del controllo e del possesso dell’altro. Solo tenendo alta l’attenzione e non minimizzando il problema, possiamo sperare che quei numeri, oggi ancora troppo alti, scendano vertiginosamente fino a scomparire per sempre».
Disponibili anche i dati sulle violenze sessuali del biennio 2020/2021: il Policlinico di Modena, nei primi dieci mesi del 2021, ha gestito 29 casi di violenza sessuale, mentre nel 2020 i casi accertati sono 19, in aumento rispetto al biennio precedente, che aveva registrato complessivamente 26 casi.
Per quanto riguarda la rete dei Consultori familiari dell’Ausl di Modena, nel primo semestre del 2022 sono state 110 le donne che hanno chiesto una consulenza psicologica per violenza (164 accessi nel 2021).
Il Centro Ldv-Liberiamoci dalla Violenza, attivato sempre dall’Ausl per l’accompagnamento al cambiamento di uomini autori di violenza, ha registrato, dalla sua attivazione nel 2011, la conclusione del percorso per 174 casi. Nei primi 6 mesi del 2022 sono avvenute 20 nuove prese in carico (le nuove prese in carico nell’anno 2021 erano state complessivamente trenta).