E’ stato presentato oggi al Museo di Storia della Psichiatria, il cartellone di iniziative Identità Inquieta, a cui hanno collaborato moltissime istituzioni culturali cittadine.
Identità Inquieta è un cartellone di iniziative culturali, mostre, eventi, appuntamenti con cui la città di Reggio Emilia, per sei mesi, da ottobre a marzo, rifletterà sul tema dell’identità, individuale e collettiva, a partire dalle domande che con urgenza emergono dai contesti più fragili e inattesi.
L’articolato sistema delle istituzioni culturali, sociali e sanitarie, per la prima volta e con intenzione fondativa di una modalità strutturale di progettazione e azione, in un tempo storico segnato da forte precarietà su più fronti (Covid, guerra, crisi economica, instabilità sociale), risponde con la forza dell’arte esibita e praticata.
Non è un caso che l’apertura della rassegna avvenga in occasione della settimana della Salute mentale e in un luogo (il Padiglione Lombroso dell’ex Ospedale Psichiatrico di Reggio Emilia, attualmente Museo di Storia della Psichiatria) un tempo segnato da chiusura ed esclusione, oggi integrato in un percorso di apertura e inclusione, uno spazio da cui sono emerse domande e urgenze che ancora oggi ci interrogano e ci sollecitano a riflettere sulla nostra identità e sul senso del nostro essere nel mondo.
Gli eventi presenti nella rassegna Identità Inquieta, sono pensati affinché tutti i cittadini, anche i più fragili, insieme a professionisti della cultura, della cura e dell’educazione, possano essere coinvolti, attraverso percorsi dedicati integrati e adeguati su misura, affinché ciascuna persona interessata possa portare un proprio contributo alle riflessioni sull’identità e possa fruire a pieno dell’offerta culturale della città.
Un grande lavoro corale, quello che ha portato alla costruzione del programma, che ha visto la partecipazione appassionata di tutte le istituzioni e le organizzazioni che a Reggio Emilia si occupano della vita sociale, educativa e culturale con l’obiettivo di offrire opportunità di partecipazione, raccogliere domande e mostrare visioni sulle infinite sfumature dell’identità.
La conferenza è stata preceduta da un momento esperienziale che ha coinvolto i giornalisti e gli staff dedicati alla comunicazione dei soggetti presenti, per riflettere insieme sul tema dell’identità, individuale e collettiva, affinchè ogni comunicatore possa poi diffondere con parole nuove e pensate questo tema così importante, insieme intimo e sociale. L’esperienza è stata arricchita in seguito dal collettivo di Art Factory, che ha interpretato gli elaborati ognuno da un punto di vista diverso, per sottolineare l’importanza di un’identità cittadina quanto più aperta e inclusiva.
A seguire, l’Assessora alla Cultura Annalisa Rabitti, il direttore della Fondazione Palazzo Magnani Davide Zanichelli e Andrea Capelli, presidente di Farmacie Comunali Riunite, promotori del programma, insieme a Gian Maria Galeazzi Direttore del Dipartimento Attività integrata Salute Mentale, hanno raccontato il senso di questa rete tra istituzioni intorno alla tematica dell’Identità.
L’Assessora a Cultura, Marketing territoriale e Pari opportunità del Comune di Reggio Emilia,
Annalisa Rabitti racconta: “Identità Inquieta, non è soltanto un palinsesto di eventi, ma uno spazio di riflessione sul senso e sul significato del vivere nel mondo di oggi. Nella complessità odierna l’identità, è mobile e molteplice, plurale e fluida. Spesso l’identità soggettiva è definita sulla base di assoluti esclusivi che inevitabilmente risultano riduttivi, impedendo la coesistenza delle identità nello spazio pubblico e privato dell’esistenza e conducendo a situazioni di esclusione e di non riconoscimento dell’altro o di alcune sue dimensioni. Non è, dunque, un caso che attraverso la cultura si chieda alla città di Reggio Emilia di ripensare alla propria identità inquieta: non solo con due importanti mostre, ma anche con un percorso dedicato a tutti i bambini e le bambine sul tema dell’identità, che vede la produzione di composizioni grafiche e pensieri che ci accompagneranno
fino al 3 dicembre e all’appuntamento con Notte di luce, l’evento che, in occasione della Giornata Internazionale delle Persone con Disabilità, illuminerà la città con la luce delle candele invitando i reggiani a vedere le cose da un altro punto di vista.
Con questa proposta, che si colloca nel solco di un percorso partecipato, fatto con Reggio Emilia Città senza barriere e con l’intera città, si vuole far comprendere come la fragilità e la diversità siano in grado di educare alla comprensione e all’inclusione. Accettare la diversità non significa soltanto accettare chi è diverso da noi, ma anche vederlo come un’opportunità di crescita, come un portatore di idee, esperienze e valori che non conosciamo, che in realtà possono arricchirci e aiutarci a comprendere meglio noi stessi e il mondo che ci circonda”.
“La Settimana della Salute Mentale riparte in presenza e trova il suo centro di gravità nel tema “Identità”. Tutti attualmente risentiamo grandemente delle incertezze relative all’evoluzione della pandemia da COVID 19 e della guerra in Ucraina. Abbiamo pensato – spiega il professor Gian Maria Galeazzi, Direttore del Dipartimento Attività integrata Salute Mentale e Dipendenze Patologiche – che avesse senso promuovere un possibile antidoto a questa spiccata precarietà esistenziale che stiamo vivendo, dirigendo la riflessione sui valori e la personalissima concezione di sé in cui ogni individuo si riconosce”.
Il presidente di Farmacie Culturali Riunite, Andrea Capelli, aggiunge: “Le origini di Farmacie
Comunali Riunite vanno ricercate nella passione civica degli amministratori della città che sin dalla apertura al pubblico della prima Farmacia Comunale italiana, nel 1903, hanno inteso consolidare una forte esperienza nel settore farmaceutico nell’interesse della collettività reggiana. Per questo l’attività si è nel tempo diversificata nel settore originario ma anche con l’integrazione dell’ attività caratteristica dell’azienda con i servizi alla persona, che dal 1998 affiancano, con la progettazione ed organizzazione di servizi di cura per le persone anziane, per famiglie e minorenni con fragilità, per persone con disabilità del nostro territorio, la principale attività farmaceutica. Con lo sviluppo del progetto Città senza barriere, voluto dall’Amministrazione comunale, abbiamo ulteriormente arricchito il nostro ruolo: promuovendo e praticando interventi per il superamento di ogni barriera, sia fisica che mentale o culturale. E’ in questo quadro, rinnovato in questi mesi da una specifica
attenzione anche al sostegno ed alla partnership con Enti ed istituzioni culturali del territorio, che insieme al Comune, a Palazzo Magnani e con la partecipazione dei tanti partner di questa iniziativa, abbiamo contribuito alla elaborazione ed alla progettazione del cartellone di iniziative “identità inquieta”, che consideriamo un tangibile segno della volontà di tanti cittadini ed organizzazione di darsi tempo per riflettere e approfondire come abitare questo tempo fragile”.
Davide Zanichelli, direttore della Fondazione Palazzo Magnani, aggiunge: “il contributo della
Fondazione Palazzo Magnani al programma Identità Inquieta, consisterà nella produzione di una grande mostra nei ritrovati spazi di Corso Garibaldi, dal 18 Novembre al 12 marzo 2023, dal titolo “L’arte Inquieta L’urgenza della creazione. Paesaggi interiori, mappe, volti: 140 opere da Paul Klee ad Anselm Kiefer” in cui, per la prima volta, i grandi interpreti dell’arte del ‘900 europeo entreranno in dialogo con autori le cui opere inedite provengono dall’Archivio del San Lazzaro di Reggio Emilia, oggi una grande collezione, tra le maggiori nel campo in Europa. La Fondazione Palazzo Magnani, da tempo impegnata in progetti di accessibilità e welfare culturale, ha da subito aderito alla progettazione di questo cartellone collettivo, essendo convinti che l’arte abbia un ruolo fondamentale nella costruzione e nello sviluppo di una solida identità individuale e sociale”.
Il programma completo è consultabile su eventi.comune.re.it