“Noi di EMERGENCY lo sosteniamo da sempre: la guerra non è mai la soluzione; la guerra è il problema. E fino a quando l’uomo non sceglierà di rinunciare alla cultura della guerra, in ogni sua forma e dimensione, in ogni sua manifestazione e declinazione, l’esistenza stessa della vita degli esseri umani su questa terra sarà sempre più a rischio di finire”. Queste le parole lette ad alta voce nel corso della plenaria conclusiva del Festival di EMERGENCY che termina oggi a Reggio Emilia, registrando il record di diecimila partecipanti. Un numero raddoppiato rispetto all’edizione del 2021.
Una staffetta emozionante e profonda delle voci più autorevoli di scrittori, scienziati, filosofi, giornalisti e esponenti del mondo contemporaneo che, insieme a EMERGENCY, hanno provato a rispondere alla domanda come si può costruire un futuro di pace. Ad alternarsi sul palco, tra gli altri, sono stati Laura Silvia Battaglia, Giuliano Battiston, Alessandro Bergonzoni, Mauro Biani, Emanuela Bonchino, Edith Bruck, Annalisa Camilli, Marco Cattaneo, Soumaila Diawara, Donatella Di Cesare, Giles Duley, Marcello Flores, Vera Gheno, Riccardo Iacona, Simona Maggiorelli, Francesca Mannocchi, Giampaolo Musumeci, Andrea Pennacchi, Nico Piro, Nello Scavo, Barbara Schiavulli, Marta Serafini, Giammarco Sicuro, Matteo Smerlak, Federico Taddia, Marco Tarquinio, Malaika Vaz. Ma soprattutto il popolo solidale della comunità di EMERGENCY, composta da operatori arrivati da tutto il mondo, volontari di tutta Italia e amici dell’organizzazione fondata da Gino Strada. Presenti anche i più piccoli che numerosi hanno partecipato a laboratori e incontri volti a condividere e sperimentare nuovi modelli di pace.
Gli ospiti e il pubblico si sono confrontati sui temi salienti che caratterizzano il nostro tempo: dai diritti umani alla politica internazionale, dall’ambiente fino ai processi migratori. Tra i momenti salienti del Festival l’annuncio a sorpresa dell’acquisto della nuova nave “Life Support” in partenza in autunno per fare attività di ricerca a soccorso nel Mediterraneo.
E ancora un momento significativo del Festival è stata la serata al Teatro Valli in cui l’attore Stefano Fresi e il cantante Daniele Silvestri hanno ricordato Gino Strada in uno spettacolo che ha unito parole e musica. Insieme a loro anche la Buxus Consort Strings che ha eseguito il concerto “La musica che verrà” con musiche di Mozart, Beethoven, Tchaikovsky ed Ezio Bosso.
“Noi di EMERGENCY abbiamo scelto da sempre da che parte stare – conclude la lettera di EMERGENCY che a Reggio Emilia ha riunito 400 volontari – . Abbiamo scelto di stare dalla parte delle vittime della guerra e della povertà, che si trovino in un nostro ospedale, tra le strade delle nostre città o in mezzo al mare, dove porteremo una nostra nave a raccogliere, prima ancora che ad accogliere, la disperazione delle persone in fuga dalla guerra e dalla povertà. Abbiamo scelto di praticare i diritti umani, prima ancora di affermarli sulla carta, perché crediamo fermamente che questo sia il modo migliore per contribuire ‘a costituire il fondamento della libertà, della giustizia e della pace nel mondo’. Abbiamo scelto di non rinunciare alla nostra umanità. Perché questa è l’unica scelta possibile, giusta e umana.”
Al Palazzo dei Musei di Reggio Emilia rimane esposta fino al 25 settembre la mostra del fotografo Giles Duley “No More War” con un messaggio forte e deciso: mai più nessuna guerra. <L’appuntamento della prossima edizione del Festival di EMERGENCY sarà nel primo fine settimana di settembre del 2023.
Per chi non è riuscito a partecipare, i materiali saranno disponibili sul canale online di EMERGENCY emergency.it/festival e sulle pagine Fb e YouTube.