MILANO (ITALPRESS) – Crescita più lenta e inflazione più veloce. Sono questi i due cardini attorno cui ruotano le stime economiche d’estate della Commissione Ue. La guerra sta facendo molte vittime e non solo sul campo di battaglia. Una delle più illustri è sicuramente l’euro schiacciato dal super dollaro. Una combinazione che ha acceso i prezzi e spianato la strada alla recessione. Secondo le nuove stime rilasciate a Bruxelles, la crescita del Pil sarà del 2,6% nel 2022 e dell’1,4% nel 2023 nella sola Eurozona. Nell’intero blocco a 27 membri, il prodotto lordo crescerà del 2,7% quest’anno e dell’1,5% il prossimo. L’Italia avrà un andamento diverso rispetto ai partner. La crescita per il 2022 è vista addirittura in rialzo al 2,9% rispetto al 2,4% segnalato a maggio. Diversa la situazione l’anno prossimo quando la crescita prevista si fermerà allo 0,9% rispetto all’1,9% della precedente rilevazione di maggio. Se la stima fosse confermata il Paese tornerebbe maglia nera in Europa com’era accaduto nel 2019 quando il Pil era salito solo dello 0,5%.
“Credo che si debba evitare di dare un’immagine catastrofica di questa situazione: affrontiamo difficoltà che non immaginavamo prima dell’invasione russa, ma nonostante questo le nostre economie stanno continuando a marciare”, sottolinea il commissario europeo per gli Affari Economici, Paolo Gentiloni.
“Bisognerà trovare il modo di proteggere soprattutto le fasce di reddito più deboli, perchè sono quelle che soffrono di più da un aumento delle bollette energetiche, del gas e della benzina – aggiunge -, per questo la Commissione invita a prendere delle misure mirate e temporanee che non devono andare in contrasto con il percorso della transizione verde”.

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