L’adolescenza e il passaggio all’età adulta sono periodi critici per i giovani con disturbo dello spettro autistico, che spesso si ritrovano senza valide alternative dopo la fine del percorso scolastico. Tra gli interventi di provata efficacia, grande importanza riveste l’inserimento attivo in ambienti lavorativi, tanto che si parla di vere e proprie terapie occupazionali.

L’inserimento delle persone con autismo nel mondo del lavoro, però, comporta tempi lunghi: si svolge attraverso percorsi personalizzati, supportati da personale specificamente formato, in ambienti tutelati e strutturati. Tuttavia le esperienze fino ad ora portate a regime dimostrano che i risultati alla fine si ottengono, e non solo: l’apprendimento e svolgimento delle attività non si limita alla parte strettamente “produttiva”, ma influisce anche sul miglioramento delle abilità sociali e di comunicazione attraverso il contatto quotidiano con le altre persone presenti nell’ambiente di lavoro.

Il Tortellante nasce come progetto pilota della già esistente associazione Aut Aut Modena: dal 2018 è un luogo di educazione, aggregazione e condivisione e ha dimostrato di essere uno spazio realmente inclusivo, dove 25 ragazze e ragazzi con autismo – perlopiù a medio e basso funzionamento – lavorano fianco a fianco con operatori e volontari, producendo tortellini e pasta fresca di ottima qualità. La vendita dei tortellini contribuisce a ridurre i costi di gestione del laboratorio, nell’ottica di un progetto sostenibile e quindi di lungo respiro.

Al laboratorio di pasta fresca è affiancata anche una “scuola di autonomia” seguita dallo staff scientifico interno, che mette a punto percorsi personalizzati volti a migliorare le capacità di autosufficienza di ciascun partecipante in vista del distacco dalla famiglia.

 

Il Tortellante come primo caso di studio internazionale

La rivista Research in developmental disabilites della prestigiosa casa editrice scientifica olandese Elsevier ha pubblicato i primi risultati relativi al progetto Tortellante di Modena: si tratta di uno dei primi studi in campo internazionale che misura, secondo le scale di valutazione standardizzate, l’incidenza delle attività lavorative in campo gastronomico nel miglioramento della qualità della vita nei giovani con autismo.

Lo studio, denominato Cooking for autism: a pilot study of an innovative culinary laboratory for Italian adolescents and emerging adults with autism spectrum disorder è stato svolto da una equipe multidisciplinare composta da un gruppo di ricercatori dell’Università di Modena e Reggio Emilia coordinata dal prof. Giuseppe Plazzi, che hanno lavorato in team con lo staff scientifico del Tortellante.

I test svolti dal 2018 al 2022 su 20 partecipanti tra i 16 e i 30 anni e somministrati anche ai caregivers, hanno dimostrato un miglioramento significativo nelle abilità di vita quotidiana. Il risultato è ancora più significativo in quanto ottenuto nonostante le gravi difficoltà causate dalla pandemia, che ha reso necessarie diverse restrizioni ed un lungo periodo di blocco delle attività.

Lo studio pubblicato ha valutato l’impatto sui partecipanti del Tortellante misurando l’andamento sintomatologico, dei comportamenti adattivi e delle abilità sociali. È stato condotto uno studio longitudinale (attraverso test somministrati a inizio progetto e dopo 3 anni) su 20 soggetti, in base al quale è risultato che la gravità dei sintomi e le abilità di vita quotidiana sono migliorate in modo significativo, ragion per cui può essere proposto dai servizi sociali come valida alternativa o affiancamento alle attività attualmente in essere per gli autistici in età adulta.

In allegato: traduzione dell’articolo Cooking for autism: a pilot study of an innovative culinary laboratory for Italian adolescents and emerging adults with autism spectrum disorder con i risultati della ricerca