7.000 persone: è questa la stima dei lavoratori indipendenti non regolari a Reggio Emilia e provincia che emerge da una approfondita indagine sull’abusivismo e sull’economia sommersa, elaborata dall’ufficio studi Lapam Confartigianato. Un numero molto elevato, il terzo in regione dietro i 14.200 di Bologna e i 9.400 di Modena, che indica una situazione delicata.
“La concorrenza sleale degli abusivi e del mercato sommerso nei confronti delle aziende sane va denunciata con forza – sottolinea senza giri di parole il presidente Lapam Confartigianato, Gilberto Luppi – e questa analisi fa notare una situazione molto difficile anche nella nostra regione e sul territorio della provincia. Il riferimento è al 2019, ultimo anno disponibile con i dati Istat, ma è evidente che la pandemia ha ulteriormente acuito il fenomeno”.
Prendendo a riferimento i quattordici mestieri maggiormente sotto pressione per la concorrenza sleale ed includendo sia i servizi di riparazione di beni per uso personale e per la casa sia i restanti mestieri operanti nella manutenzione e riparazione di autoveicoli (in particolare carrozzieri ed elettrauto) si delinea in provincia a fine 2021 un totale di 8.994 imprese attive con un’alta vocazione artigiana: le imprese artigiane perimetrate sono, infatti, 8.090 e rappresentano l’89,9% del totale, quota circa 3 volte superiore rispetto al 31,1% osservato per il totale economia. L’artigianato è particolarmente esposto in quanto in tali mestieri si concentrano il 44% delle imprese del comparto, quota oltre 2 volte il 18,4% rilevato per il totale imprese.
Le categorie maggiormente esposte al lavoro indipendente irregolare sono l’edilizia (muratori, imbianchini…), il settore acconciatura ed estetica, elettricisti e idraulici, tassisti, giardinieri, fotografi e videoperatori, traslocatori. “I numeri che emergono sono peggiori rispetto alle aspettative – ribadisce il presidente Lapam – e, come abbiamo già fatto, chiediamo un intervento più incisivo da parte delle autorità competenti. Il fenomeno del sommerso e dei lavoratori indipendenti irregolari danneggia in modo pesante le imprese, sottrae lavoro e reddito ai piccoli imprenditori, sottrae risorse allo Stato e, soprattutto nelle professioni più delicate, rischia di provocare danni. Come Lapam Confartigianato abbiamo lanciato la campagna ‘Occhio ai furbi! Mettetevi solo in buone mani’ contro l’abusivismo: è fondamentale che anche i cittadini sostengano questa campagna”.