ROMA (ITALPRESS) – Un viaggio per scoprire quale sarà il futuro dell’Italia, tra riforme e Pnrr. Il giornalista e scrittore Alan Friedman, intervistato da Claudio Brachino per la rubrica “Primo Piano” dell’agenzia Italpress, parla del suo ultimo libro “Il prezzo del futuro. Perchè l’Italia rischia di sprecare l’occasione del secolo” per La Nave di Teseo.
“Il prezzo del futuro? Ho scelto questo titolo perchè volevo portare il lettore verso quello che sarà il futuro possibile dell’Italia, offrendo due o tre scenari per i prossimi cinque, dieci anni. Spesso sentiamo parlare di riforme e Pnrr, ma non sappiamo poi il contesto, questo è un libro e anche un viaggio per gli italiani – ha detto -. Per capire il futuro è necessario sapere anche quale sono i rischi”.
L’occasione del secolo, ripresa dal titolo, è il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza. “L’ultimo capitolo è dedicato a un sondaggio in cui viene fuori che la maggioranza degli opinion leader è convinta che l’Italia avrà fortuna se riuscirà a spendere circa i due terzi del Pnrr – ha spiegato Friedman -. L’Italia, in passato, non ha fatto le riforme per diversi motivi: nel governo Prodi hanno cominciato alcune cose ma non era un esecutivo abbastanza lungo per completarle, ci vogliono diversi anni per fare le riforme, nel governo Berlusconi, Maroni ha fatto qualcosa, Brunetta ha fatto qualcosa, ma non c’era la possibilità di fare le riforme strutturali, e poi si arriva alla crisi, con l’austerità non c’erano i soldi. Ora ci sono i soldi per fare le riforme però i governanti che verranno dopo Draghi dovranno essere seri”.
Friedman ha confessato di essere un “fan di Mario Draghi, Rispetto la sua competenza, l’Italia non ha mai avuto un presidente del Consiglio così preparato nelle politiche economiche. Gli italiani, secondo me, dovrebbero essere grati di avere una figura come Mario Draghi, l’ultima volta che l’Italia ha avuto un presidente del Consiglio così rispettato a livello globale quando fu? Con De Gasperi? Il governo Conte uno si è dimostrato essere incompetente e sbagliato, quando Conte ha cambiato colore, e si è presentato presidente di un governo giallo-rosso, è diventato un pò più pacato, ora sta tornando sul Conte uno style. Credo che Luigi Di Maio sta facendo un lavoro serio, è diventato lui il vero leader dei Cinquestelle”.
Tornando agli argomenti del libro lo scrittore americano ha parlato di transizione ecologica: “E’ un tema molto complesso, su questo penso che il Pnrr slitterà, tra guerra e crisi energetica. Il problema della burocrazia è notevole, una delle più gradi minacce contro la modernizzazione dell’economia italiana. Credo comunque che l’Italia sia partita presto e prima della Germania sul gas russo, non credo ci sia un embargo imminente sul gas russo”. In generale Friedman denuncia “l’incapacità di spesa a livello locale, in tutto il paese c’è questa difficoltà, spesso dovuta alla mancanza di tecnici nei comuni. Soprattutto al sud”. Friedman, nel suo libro, racconta anche un aneddoto calcistico-economico: “Quando l’Italia ha vinto gli Europei mi sono trovato con la Nazionale a Roma nell’hotel Parco dei Principi, ho incontrato Tardelli e mi sono permesso di chiedere una sua opinione sulla situazione politica, lui mi ha risposto: ‘per me Draghi è come Bearzot’”.

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