Ammonta a 10,4 milioni di euro il finanziamento assegnato a Reggio Emilia per la riqualificazione dell’Istituto comprensivo Aosta di via Cecati nell’ambito dei finanziamenti del Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr) per il bando “Futura – La scuola per l’Italia di domani”. L’intervento – che avrà un valore complessivo di 11,6 milioni di euro, di cui 1,1 di cofinanziamento da parte del Comune – consentirà di demolire l’attuale struttura ad oggi vetusta, e di ricostruirla secondo i criteri della sostenibilità ambientale, della qualità degli ambienti interni ed esterni, del contenimento dei costi di gestione.
La scelta della demolizione dell’edificio esistente – la cui ristrutturazione non sarebbe economicamente conveniente – ha l’obiettivo di realizzare spazi pedagogicamente adatti alla didattica contemporanea, rendendo completamente accessibile la scuola alle persone con disabilità. L’edificio scolastico risale infatti agli Sessanta e presenta caratteristiche tecniche ad oggi obsolete e inadatte ai più moderni criteri di didattica moderna e qualificata, nonché dal punto di vista dell’efficientamento energetico e della salubrità e sicurezza degli spazi.
Ricostruendo ex novo, sarà possibile rendere più sicure le strutture, realizzando spazi più ampi ed adeguati per gli studenti, una necessità resa prioritaria dall’emergenza sanitaria da Covid: sarà inoltre possibile installare impianti di Ventilazione Meccanica controllata (Vmc) che permetteranno il ricambio d’aria con la garanzia di maggiore salubrità e sicurezza degli spazi scolastici.
Gli spazi della scuola saranno destinati ad ospitare diversi tipi di soggetti anche in momenti diversi della giornata non tradizionalmente destinati all’attività didattica. L’obiettivo è infatti quello di dare forma sia ad un corpo edificato che accoglie studenti, docenti e tutto il personale complementare all’attività didattica ministeriale, sia ad uno spazio aperto di pertinenza che si configuri come la naturale estensione di tutte queste attività. Tutte le parti di questo organismo, o gran parte di esse, dovranno poter essere utilizzate anche da soggetti diversi (genitori, associazioni, società sportive, cittadinanza, …) in orari diversi modo da portare questa scuola ad essere il centro pulsante della comunità che lo circonda.
In quest’ottica lo spazio tradizionale delle aula sarà complementare rispetto all’intero spazio della scuola, e sarà integrato, spazialmente e visivamente, con gli altri ambienti, sia direttamente, sia attraverso gli spazi per la distribuzione. Le aule per l’insegnamento specializzato, pur garantendo lo svolgimento delle specifiche funzioni, avranno caratteristiche tali da integrarsi visivamente e spazialmente con tutto l’organismo scolastico per favorire l’integrazione dei saperi e saranno inoltre in stretta correlazione tra loro.
La nuova scuola avrà una biblioteca e un auditorium, che diventerà cuore funzionale e simbolico della struttura, e potrà funzionare sia da aula magna che da “civic center” a disposizione della comunità locale, per ospitare diversi tipi di soggetti anche in momenti diversi della giornata non tradizionalmente destinati all’attività didattica. Particolare attenzione sarà dedicata alla realizzazione di una struttura “senza barriere”, pensata per le persone con disabilità, con aree innovative dedicate all’attività fisica, tra cui la palestra e gli spazi cortilivi all’aperto. Lo spazio esterno costituirà parte qualificante dell’intero complesso, pertanto sarà curato e attrezzato nei materiali e nelle superfici al fine di permettere lo svolgimento di attività attraverso molteplici proposte, quali orti didattici e piantumazioni.
Il rapporto con la comunità degli insegnanti, degli studenti e delle famiglie sarà alla base della progettazione partecipata della scuola, che vedrà anche il coinvolgimento dei soggetti e stakeholder del territorio, al fine di determinare un rinnovamento non solo delle infrastrutture e degli spazi ma anche dell’offerta didattica e del capitale umano della comunità che abita la scuola e il suo spazio circostante.