Un sistema laser per il trattamento delle complicanze genitourinarie nelle pazienti in età riproduttiva in trattamento oncologico per tumore della mammella. È stato donato dall’Associazione Angela Serra con un contributo dell’azienda Cremonini al Centro Oncologico Modenese per un investimento complessivo di 70mila euro. E il Centro ha già iniziato uno studio finanziato dal programma Fin-RER per valutare la fattibilità del percorso e l’impatto clinico in tutte le donne in premenopausa.
Come commenta il Direttore dell’Azienda Ospedaliero – Universitaria di Modena, dottor Claudio Vagnini, “l’associazionismo è un pilastro fondamentale per la nostra sanità, che da esso trae stimoli, condivisione e sostegno. Una macchina laser come quella che ci è stata donata potrà aiutare molte pazienti in un percorso che è già difficile di per sé: è giusto che cerchiamo in tutti i modi di alleviarlo”.
Il laser è stato collocato, grazie anche al supporto della ing. Sonia Cecoli del Servizio Unico Ingegneria Clinica diretta dall’ing. Massimo Garagnani, in un locale specifico della Radioterapia guidata dal professor Frank Lohr, dove vengono eseguiti solitamente trattamenti brachiterapici dei tumori avanzati della cervice uterina dall’equipe di brachiterapia in collaborazione con la Ginecologia e Anestesia. Il locale, completamente rispondente alle specificità del laser con le idonee caratteristiche impiantistiche, pareti non riflettenti e i necessari sistemi di protezione per garantire la sicurezza di pazienti e operatori, è a disposizione della Ginecologia oncologica per tutte le pazienti in trattamento o trattate al COM.
Il trattamento è ambulatoriale prevede 3 sedute da circa 5 minuti l’una. Ad oggi vi si sono sottoposte 6 pazienti in prima seduta, le quali hanno unanimemente confermato un beneficio a due settimane di distanza.
“Molte pazienti che in età riproduttiva guariscono dal tumore alla mammella – spiega il professor Fabio Facchinetti, Direttore della Struttura Complessa di Ginecologia dell’AOU di Modena – soffrono anzitempo dei disturbi della menopausa e questo a causa dei trattamenti oncologici. In particolare, la sindrome genitourinaria comporta per queste donne più o meno gravi disfunzioni della sfera intima e dell’apparato urinario che rischiano di compromettere la loro vita di relazione. In tali casi purtroppo la maggior parte dei rimedi è su base ormonale, farmaci che però sono controindicati. È dunque molto importante e confortante disporre di una nuova arma terapeutica, non farmacologica, che come il laser è decisamente utile al miglioramento della loro qualità di vita”.
Sul totale delle donne con tumore della mammella, circa il 10% sviluppa queste disfunzioni. Le pazienti hanno la possibilità di essere ritrattate a distanza di un anno con la stessa procedura.
Come sottolinea il dottor Giovanni Grandi, ricercatore della Ginecologia, “il laser ad erbio è un innovativo sistema per il ripristino funzionale della vagina e della vulva che sfrutta la morbida luce laser con un effetto foto-termico. È un sistema molto delicato che non provoca ablazioni, sanguinamenti o incisioni a differenza di altri laser delle precedenti generazioni che potevano procurare anche dolore alla paziente in corso di trattamento”.
L’Azienda Ospedaliero – Universitaria di Modena è uno dei pochi centri pubblici a disporre della macchina e quindi della possibilità del trattamento. E proprio grazie ad un grant vinto dalla dottoressa Angela Toss nell’ambito del Programma di Ricerca Sanitaria Finalizzata dell’Emilia-Romagna (FIN-RER), l’Oncologia del Policlinico ha iniziato uno studio sulla fattibilità del percorso in tutte le donne in premenopausa. Come riferisce il professor Massimo Dominici, Direttore della Struttura Complessa di Oncologia dell’AOU, “si tratta di uno studio multicentrico che prevede l’arruolamento di 270 donne in 3 anni e che potenzierà la rete oncologica grazie al coinvolgimento anche del centro di Parma che a sua volta acquisirà lo stesso strumento grazie a fondi del grant regionale”.
La dottoressa Angela Toss, ricercatrice dell’Oncologia, sottolinea come “per il momento la terapia è rivolta alle donne che hanno ricevuto una diagnosi di tumore mammario prima della menopausa in trattamento oncologico pregresso o attivo al Centro Oncologico Modenese”.
L’Associazione Angela Serra ha avuto questa idea grazie anche al contatto costante con le pazienti che vivono il percorso. Nata nel 1987 come associazione per la ricerca, Angela Serra da alcuni anni rivolge la propria attenzione all’assistenza e al benessere psicofisico del paziente oncologico attraverso il macroprogetto “Care: Dalla cura al prendersi cura rivolto al miglioramento della qualità di vita”. Vengono proposti ed offerti gratuitamente servizi e percorsi con esperti su nutrizione e stili di vita, attività motoria, oncoestetica e parrucco: presso i suoi uffici al Com ha realizzato un piccolo atelier dove mette a disposizione delle pazienti parrucche e turbanti gratuitamente per tutta la durata delle terapie.
Come commenta Stefano Luminari, vicepresidente dell’Associazione, “la donazione all’Azienda Ospedaliero – Universitaria del laser per il trattamento dell’atrofia vulvo-vaginale è rivolta proprio al miglioramento del benessere e della qualità di vita delle donne che si trovano ad affrontare oltre alla malattia oncologica anche importanti effetti collaterali che compromettono la loro serenità ed il loro equilibrio psicofisico”.
Da sin. Longo, Lohr, Demarco, Gregori e Maddalena Santangelo