L’Università di Modena e Reggio Emilia svetta nel panorama nazionale per progetti finanziati nel campo della componentistica e dei sistemi elettronici, misura ECSEL JU del programma Horizon2020, finanziamento creato dalla Commissione europea, organo esecutivo dell’Unione europea, per sostenere e promuovere la ricerca nello spazio europeo della ricerca (ERA).
I dati dell’importante risultato ottenuto dall’Ateneo emiliano sono stati resi noti da ART-ER, la nuova società consortile per l’innovazione e l’attrattività del territorio nata dalla fusione di ASTER ed ERVET, a seguito di un’analisi condotta su dati dell’UE Open Data Portal del marzo 2022 e tradotta in un tool interattivo di facile utilizzo e con tutti i dettagli sui progetti e enti finanziati, accessibile sul portale https://emiliaromagnainnodata.art-er.it.
Nel complesso, Unimore ha presentato 94 progetti, vedendosi accordati finanziamenti per un totale che sfiora i 30 milioni di euro, vale a dire una media di oltre 300 mila euro a progetto. Un risultato assai positivo per l’ateneo, che si posiziona al ventesimo posto a livello nazionale per totale finanziato.
Analizzando nel dettaglio la situazione, come detto, Unimore ottiene il risultato migliore d’Italia relativamente alla misura ECSEL JU che riguarda componenti e sistemi elettronici, elemento portante della strategia industriale dell’UE per una leadership internazionale nel campo dell’elettronica. In questo ambito, infatti, sono stati finanziati 16 progetti per un totale di 2,6 milioni di euro di contributo.
“Sono molto orgoglioso di questo risultato – afferma il Prof. Paolo Pavan – che mi coinvolge sia come Delegato alla Ricerca che come ricercatore. E’ un risultato che rende evidente il frutto delle scelte fatte da tutti i colleghi dell’area elettronica negli anni. La partecipazione a reti di ricerca europee, anche attraverso il Consorzio Interuniversitario per la Nanoelettronica (IUNET), ci ha confermato come partner affidabile per progetti importanti, svolti insieme a grandi aziende del settore. I risultati delle ricerche finanziate da questi progetti hanno contribuito al progresso nel campo dei componenti e dei sistemi elettronici, ma anche ad un elevato numero di pubblicazioni scientifiche su riviste prestigiose insieme a colleghi di altri centri di ricerca e università”.
Dal 2014 ad oggi sono quasi 213 milioni di euro i contributi europei per progetti di ricerca e innovazione raccolti dalle università emiliano-romagnole. Si tratta del 12% degli 1,8 miliardi di euro di contributi complessivi erogati agli atenei nazionali nell’ambito del programma per la ricerca e l’innovazione europeo Horizon 2020 e il 4% circa di quanto destinato complessivamente a imprese, organizzazioni di ricerca e soggetti pubblici nazionali.
Terminato Horizon 2020, il sostegno all’eccellenza scientifica, alla ricerca collaborativa e a tutte le forme di innovazione verrà assicurato dal nuovo programma Horizon Europe. Con una dotazione maggiore rispetto al programma appena concluso (95,5 miliardi di euro), Horizon Europe proseguirà nella mission di identificare grandi traguardi e contribuire a risolvere alcune delle più grandi sfide del nostro tempo.