Innovazione a servizio della tradizione: sono da sempre le parole d’ordine di Maurizio Fini, che rimane alla guida della Consorteria del Balsamico Tradizionale fino alla primavera 2025. Nei giorni scorsi il nuovo Consiglio direttivo dell’associazione lo ha rieletto con voto unanime “Gran Maestro” per il prossimo triennio.
Il neo Consiglio direttivo è stato votato dall’assemblea dei soci con la nuova modalità di voto online, che ha riscosso un grande successo: ben 200 soci hanno scelto l’urna telematica, mentre in 50 hanno preferito esprimere le proprie preferenze in presenza. Ora il Consiglio Direttivo, oltre al Gran Maestro, è composto da altri 12 nomi: Giordano Foroni, Dino Stefani, Mascia Camurri, Lorella Beneventi, Aldo Zanetti, Giovanni Solmi, Lino Gazzotti, Alessandra Giordano, Massimo Massa, Luca Malmusi, Giorgio Roncaglia, Sara Sandrolini.
La carica di Gran Maestro, che Fini ricopre da 5 anni, gli conferisce la responsabilità di custode di una tradizione centenaria e garante di un prodotto unico che nasce, da secoli, nei sottotetto delle case modenesi. “Questa rielezione per me è un grande onore, ma anche una grande responsabilità. Mi sento un po’ come un neopapà: emozionato, grato, ma conscio delle alte aspettative e del lavoro che mi aspetta. Questi ultimi tre anni sono stati particolarmente impegnativi, è cambiato il mondo intero e un’associazione tradizionalista come la nostra ha dovuto affrontare un vero e proprio tsunami: la strada tracciata – fatta di incontri, tavoli di assaggio, partecipatissime serate di degustazione – improvvisamente non esisteva più. Abbiamo dovuto inventare e tracciare percorsi nuovi per portare avanti il nostro lavoro e continuare a valorizzare la cultura del Balsamico Tradizionale. E allora, grazie alla tecnologia, sono nati gli “assaggi a domicilio”, i tavoli virtuali, un software ad hoc per caricare le valutazioni. Però questa scossa è stata utile: il cambiamento è entrato nel nostro DNA e ora non ci spaventa più nulla. Per me è fondamentale parlare al plurale: la Consorteria è di tutti i suoi soci, quindi la mia responsabilità è condivisa con altre 870 persone. Se lavoriamo tutti insieme con gli stessi obiettivi non ci ferma nessuno! Questo vale anche per il percorso intrapreso per far riconoscere l’arte e il saper “fare” l’Aceto Balsamico Tradizionale come patrimonio culturale immateriale dell’Unesco: è necessario proseguire con tenacia e pazienza, proprio come ci insegna la cura delle nostre acetaie”.
Modenese originario di Ravarino, 73 anni, ex imprenditore nell’ambito della fotografia, Maurizio Fini è spilambertese d’adozione, visto il tempo e la passione che da anni dedica alla Consorteria: è entrato come socio nel 1975 e da oltre dieci anni riveste un ruolo attivo all’interno dell’associazione.