“Non dare la cittadinanza a tante persone straniere in regola, che lavorano e portano del bene alla società, a differenza di alcuni italiani che non rispettano le regole, è un’ingiustizia”. Lo hanno detto in coro gli alunni della 5A della scuola primaria S. Agnese tra gli applausi delle altre scolaresche partecipanti alla cerimonia Bambin@=Cittadin@; il sindaco di Modena Gian Carlo Muzzarelli concorda pienamente.
“Dobbiamo fare una grande operazione culturale per costruire e fare approvare dal Parlamento una legge come si deve, una legge per cui i bambini che nascono in Italia abbiano la cittadinanza, perché abbiamo bisogno di tutti i nostri figli per costruire il futuro. Ma voi sentitevi modenesi e siate orgogliosi di esserlo; sentitevi parte completa e integrata della comunità modenese”, ha affermato il sindaco abbracciando virtualmente i 237 bambini stranieri che hanno ricevuto la cittadinanza onoraria modenese e, insieme a loro, tutte gli alunni collegati: oltre 1200 alunni di oltre 60 classi di 30 scuole primarie appartenenti a tutti gli Istituti comprensivi cittadini e a due paritarie.
L’occasione è stata appunto la cerimonia per il conferimento delle cittadinanze onorarie ai bimbi nati in Italia, residenti a Modena dove frequentano la quinta elementare, un riconoscimento simbolico voluto su indicazione del Consiglio comunale, per iniziativa di Comune di Modena e Unicef. La cerimonia, che si celebra dal 2015 (1.440 le cittadinanze onorarie conferite alle bambine e ai bambini stranieri) si è svolta mercoledì 30 marzo, per il secondo anno on line con il sindaco Gian Carlo Muzzarelli, il presidente del Consiglio comunale Fabio Poggi, l’assessora all’Istruzione Grazia Baracchi e il presidente di Unicef Modena Lorenzo Iughetti dialogare dal Municipio con gli alunni nelle loro classi.
Protagonisti della giornata sono stati proprio i bambini che in questi mesi hanno lavorato, guidati dagli insegnanti, sul tema dei diritti portando all’appuntamento di Bambin@=Cittadin@ le loro riflessioni attraverso elaborati, video e canzoni persino in dialetto modenese “che ora accumuna tutti”, come ha fatto la 5C delle scuole Giovanni XXIII, “perché non importa la lingua, il colore della pelle o la religione, siamo tutti cittadini del mondo” gli ha fatto eco un’altra bambina.
“I diritti devono essere proprio di tutti, altrimenti chiamateli privilegi, ma chi ci aiuterà a far rispettare i nostri diritti e a far crescere il bosco dei diritti di tutti?”, osserva un alunno di 5B della scuola Cittadella appellandosi agli “adulti responsabili”. Gli alunni delle scuole Gramsci il loro messaggio di uguaglianza lo hanno tradotto anche nella Lingua dei segni, perché affinché l’inclusione sia veramente tale, deve includere proprio tutti ed è a scuola che si costruiscono i cittadini di domani, come ha sottolineato il presidente Fabio Poggi unendosi ai ringraziamenti per il grande impegno dimostrato dai ragazzi e ricordando le visite delle classi in Consiglio comunale: “Sono gli adulti responsabili a dovervi mettere nelle condizioni di poter realizzare i vostri diritti – ha osservato Poggi – ma aiutateci a farlo e a far crescere Modena perché solo insieme, adulti e bambini, possiamo farlo”.
Tra applausi, canzoni e video sono continuate le domande dei ragazzi, tante quelle appunto sul diritto alla cittadinanza. “Essere cittadini – ha affermato il presidente di Unicef Modena Lorenzo Iughetti – è espressione del diritto all’uguaglianza che significa avere le stesse opportunità. La cittadinanza onoraria che ricevete è quindi anche un impegno. Grazie per quello che farete da oggi in avanti per la vostra comunità, perché sarete cittadini pieni se contribuirete a costruire una comunità vera, accogliente, in cui si lavora per la pace”.
La pace è stata l’altro grande filo conduttore dell’iniziativa negli interventi degli adulti e dei bambini: dedicata alla pace la poesia letta da Esperanza della 5C delle scuole Gramsci e anche alcune delle domande poste (“Che cosa sta facendo Modena per la popolazione ucraina in fuga dalla guerra?” e “che cosa fa Modena per portare la pace?”). E il sindaco ha insistito sulla necessità “di una comunità che non lascia indietro nessuno, una comunità che sappia accogliere le mamme e i bambini che scappano dalla guerra. Studiate la storia e vogliatevi bene per evitare la guerra e i muri”, è stato l’accorato appello rivolto ai bambini che orgogliosi mostravano il loro “diploma” di cittadinanza onoraria. Le loro famiglie, che ora vivono e lavorano a Modena, provengono da 26 Paesi diversi: Algeria, Marocco, Tunisia, Turchia, Ghana, Nigeria, Senegal, Etiopia, Mali, Albania, Serbia, Kosovo, Moldavia, Ucraina, Romania, Polonia, Repubblica Domenicana, Bolivia, Cile, Cuba, Perù, Pakistan, Sri lanka, Filippine, Bangladesh, Cina.