Nel quadro dell’attuale situazione di emergenza legata agli eventi bellici in corso in Ucraina, la Questura di Reggio Emilia ha proceduto a rimodulare gli orari di apertura dell’Ufficio Immigrazione – Sezione Asilo Politico al fine di fornire un migliore e adeguato servizio di accoglienza per il cittadino provenienti dai paesi interessati dal conflitto.
In particolare, il predetto Ufficio ha ampliato gli orari di apertura al pubblico prevedendo l’accesso agli stessi dal lunedì al venerdì dalle 8:30 alle 12:30 e una apertura straordinaria nella giornata di sabato dalle ore 8:30 alle ore 11:30.
Quanto alle procedure da espletare ai fini della regolarizzazione della posizione giuridica sul territorio dello Stato, occorre distinguere la situazione in cui il cittadino ucraino sia in possesso di un passaporto con timbro Schengen dalla situazione in cui non lo sia.
Nel primo caso, il cittadino ucraino può regolarmente soggiornare sul territorio nazionale senza espletare alcuna formalità di rito fino a 90 giorni, non risultando necessaria la presentazione della c.d. dichiarazione di presenza.
Nel secondo caso, invece, è necessario che il predetto presenti la dichiarazione di presenza presso gli Uffici delle forze di Polizia abilitati a ricevere la stessa quali, nel Comune di Reggio Emilia, la Questura, e, nei restanti comuni, la Stazione dei Carabinieri più vicina.
La presenza del timbro Schengen sul passaporto o la presentazione della dichiarazione di presenza consentiranno al cittadino ucraino di permanere sul territorio nazionale fino a 90 gg, decorso il quale, potrà richiedere, previo appuntamento, un permesso di soggiorno per motivi di protezione.
In caso di mancato possesso di passaporto, invece, ci si potrà recare presso l’autorità consolare che provvederà all’identificazione e al successivo rilascio di certificati di identità ucraina validi per la regolarizzazione della propria posizione sul territorio nazionale.
I cittadini ucraini che segnaleranno inoltre il proprio stato di indigenza, saranno altresì segnalati alla locale Prefettura che si occuperà del loro inserimento nei canali di accoglienza.