Il cammino per la realizzazione della prima Casa arcobaleno di Reggio Emilia – che sarà dedicata allo scrittore Pier Vittorio Tondelli – prosegue grazie al contributo di tante realtà e associazioni del territorio che hanno aderito in queste settimane alla campagna di raccolta fondi promossa da Arcigay Gioconda. Tra queste, il Circolo Arci Gardenia che – in virtù della ricompensa scelta – ha deciso di dedicare la terza camera della Casa a Samba Coly, amico di tutto il circolo, morto ad appena trent’anni nel 2019. Originario del Senegal, era molto conosciuto e benvoluto: già meccanico e tornitore, forte della propria manualità si era messo a svolgere un’attività di creazione di scatole artigianali.
Così è come i suoi amici lo ricordano: “Samba nasce in una famiglia molto umile, ma molto unita, questo rapporto è sempre stato molto importante e di rispetto. Metteva il bene degli altri al primo posto, c’era sempre nel momento del bisogno. Samba per gli amici era quella persona che ti capiva solo guardandoti negli occhi e senza dire una parola ti abbracciava. Amava le moto e l’Inter. Amava stare in mezzo alla gente, divertirsi e fare il Dj. Amava fare volontariato. Amava vivere a 360 gradi. Amava fare del bene, senza voler niente in cambio con pura gentilezza e disponibilità. Samba era una di quelle persone rare, sorrideva alla vita, nonostante i problemi. Noi, suoi amici, siamo molto grati che sia stato insieme a noi e crediamo che da lassù ci stia guardando le spalle e mettendo della buona musica”.
“Ci piacerebbe – proseguono gli iscritti del circolo – che a Samba fosse dedicato il salotto, una stanza dove si chiacchiera e ci confronta”.
“Fin dall’inizio il nostro progetto voleva essere di accoglienza e non di mero servizio – dice il presidente di Arcigay Gioconda Alberto Nicolini – Questo gesto generoso del Circolo Arci Gardenia ci avvicina a questo obiettivo. Non un dormitorio, ma una casa. Intitolare la sala da pranzo a un ragazzo come Samba significa avere già un pezzo dell’amicizia e del calore che tanto mancano a chi si trova in strada perché rifiutato. Per questo ringraziamo Arci Gardenia, che ci avvicina di un passo alla realizzazione del nostro sogno più grande”.
PERCHÈ UNA CASA ARCOBALENO – Dall’inizio dell’anno sono state 179 vittime di omofobia che hanno avuto il coraggio di denunciate: ancora troppe sono le persone che invece rimangono nell’ombra e senza nessuna rete di protezione, per la maggior parte adolescenti che vengono cacciati di casa dopo aver fatto coming out. A Reggio Emilia, nel 2021, sono state una ventina le persone che si sono rivolte ad Arcigay perché vittime di discriminazioni per il proprio orientamento sessuale. Molti di questi casi non vengono neppure denunciati. Durante il lockdown, in particolare, gli SOS giunti ad Arcigay sono stati tantissimi: si tratta di persone che nelle proprie abitazioni, in famiglia, sono state vittima di prevaricazioni o intimidazioni per il fatto di essere gay, lesbiche o trans.