Analizzare i contesti familiari e scolastici, le abitudini e gli stili di vita (alimentazione, attività fisica, comportamenti a rischio) degli adolescenti nella fascia d’età tra gli 11 e i 15 anni, per trarre elementi che consentano di orientare maggiormente politiche e azioni di educazione e promozione della salute.
È l’obiettivo che la Regione Emilia-Romagna si è posta scegliendo di partecipare, con un campione regionale di oltre 1.200 giovani intervistati, allo studio multicentrico internazionale HBSC (Health Behaviour in School-aged Children) sui comportamenti collegati alla salute in ragazzi e ragazze di età scolare. Un’indagine periodica condotta ogni quattro anni a partire dal 2000, in collaborazione con l’Ufficio regionale dell’Organizzazione Mondiale della Sanità per l’Europa.
Oggi, in occasione del webinar organizzato dalla Regione, sono stati presentati i dati dello studio 2021 relativi al nostro territorio “Stili di vita e salute dei giovani italiani tra 11 e 15 anni (Emilia-Romagna)”, che si riferiscono alla rilevazione effettuata da HBSC nel 2018; è stata infatti considerata una rappresentatività sia nazionale che regionale, che restituisce la fotografia delle singole realtà territoriali. In aprile si svolgerà la rilevazione HBSC 2022, importante per capire cosa sia accaduto negli anni della pandemia: il confronto tra i dati raccolti nel 2018 e quelli rilevati sarà una chiave per individuare nuovi bisogni di salute e ambiti di intervento.
“L’adolescenza rappresenta un periodo di transizione caratterizzato da grandi cambiamenti e sfide, che richiede un’attenzione particolare perché è proprio in questa fase che si consolidano comportamenti che in età adulta possono compromettere o garantire lo stato di salute- commentano la vicepresidente con delega alle politiche giovanili, Elly Schlein, e gli assessori alla Scuola, Paola Salomoni e alle Politiche per la salute, Raffaele Donini-. Questa Regione è l’unica in Italia ad essersi dotata di una legge dedicata alla promozione della salute e del benessere delle persone, e di un Tavolo permanente” per promuovere l’educazione alla salute e la cultura della prevenzione tra i soggetti del sistema educativo e formativo”.
“L’evento di oggi si inserisce a pieno titolo in questo processo, perché una buona programmazione si deve basare su una accurata analisi della situazione in cui si agisce e i sistemi di sorveglianza come quello presentato oggi, possono fornire elementi da cui partire per individuare bisogni e priorità dei nostri ragazzi e ragazze. Siamo consapevoli- aggiungono vicepresidente e assessori- che i dati di quest’ultima rilevazione sono la fotografia di un mondo profondamente cambiato dal vissuto della pandemia e quindi è ancora più importante aggiornare le informazioni di cui disponiamo per rispondere in modo ancora più mirato ai bisogni. Investire nella salute dei giovani oggi, rappresenta un guadagno in salute domani”.