L’export si conferma un volano fondamentale per l’economia regionale per proseguire sulla strada per l’uscita dalla crisi determinata dalla pandemia.
La conferma arriva dall’analisi dei dati Istat, da parte dall’ufficio studi di Unioncamere Emilia-Romagna. Nel terzo trimestre 2021, le esportazioni regionali sono risultate pari a poco più di 17.496 milioni di euro, corrispondenti al 13,8 per cento dell’export nazionale, facendo segnare un recupero del 9,5 per cento rispetto allo stesso periodo del 2020, tanto da risultare superiori dell’8,2 per cento alle vendite estere dello stesso periodo del 2019.
L’Emilia-Romagna è ancora la seconda regione italiana per quota dell’export nazionale, preceduta dalla Lombardia (26,3 per cento) e seguita dal Veneto (13,6 per cento), dal Piemonte (9,6 per cento) e dalla Toscana (9,2 per cento).
Il bando Digital Export
Le esportazioni, dunque, rimangono un caposaldo per la capacità delle imprese di riorganizzare l’attività. Per sostenere l’internazionalizzazione delle imprese, assistendole nell’individuazione di nuove opportunità nelle aree già coperte e nella ricerca di nuovi mercati, la Regione Emilia-Romagna e Unioncamere regionale hanno approvato una misura che stanzia contributi a fondo perduto per le imprese (micro, piccole e medie) per oltre 2,1 milioni di euro (dalla Regione provengono circa 1,2 milioni, mentre le Camere di commercio dell’Emilia-Romagna hanno stanziato oltre 900 mila euro).
Con il bando congiunto, ‘Digital Export- anno 2022’, Regione e Unioncamere, in continuità con analoghe iniziative del 2020 e del 2021, puntano a incrementare la consapevolezza e l’utilizzo delle possibili soluzioni e strumenti offerti dal digitale a sostegno dell’export, contribuendo ad accrescere la competitività del sistema produttivo regionale.
Il bando apre giovedì 10 febbraio, e fino a martedì 1 marzo 2022 sarà possibile presentare le domande per progetti e iniziative che dovranno essere realizzate entro il prossimo 31 dicembre. Le imprese potranno presentare un solo progetto articolato in almeno due ambiti di attività.
Tornando all’analisi dei dati delle esportazioni regionali, nel terzo trimestre del 2021 il segno positivo ha prevalso in quasi tutti i macrosettori, con differenze di intensità.
I settori
Le esportazioni dell’agricoltura, silvicoltura e pesca hanno mostrato una crescita elevata (+18,0 per cento), appena più sostenuta per l’industria alimentare e bevande (+19,2 per cento). Al contrario, la cicatrice è profonda per le industrie della moda (- 7,1 per cento), specie confezioni e pelletteria (-17,3 per cento).
Contenuto l’aumento per la piccola industria del legno e del mobile (+5,4 per cento).
Molto elevata la ripresa dell’export delle industrie chimica, farmaceutica e delle materie plastiche (+ 18,3 per cento) sostenuto dai prodotti chimici (+25,3 per cento).
Risultato di riguardo per l’industria della lavorazione di minerali non metalliferi, ovvero ceramica e vetro (+12,5 per cento). Un grande exploit da metallurgia e prodotti in metallo (+31,9 per cento). Contenuto l’incremento delle apparecchiature elettriche, elettroniche, ottiche, medicali e di misura (+4,8 per cento).
Il fondamentale settore dei macchinari e apparecchiature meccaniche ha visto crescere le vendite estere quasi in linea con la media regionale (+8,0 per cento), trend minore invece per il comparto dei mezzi di trasporto (6,3 per cento).
Le destinazioni
L’Europa rimane il mercato fondamentale per l’export regionale: pesa infatti per il 65,8 per cento: le vendite hanno avuto un discreto recupero (+7,9 per cento), risultato determinato, in particolare, dalle esportazioni verso la sola Unione europea a 27 (+12,7 per cento). La tendenza positiva è stata leggermente inferiore sui mercati dell’area dell’euro (+11,5 per cento).
Conforta l’andamento positivo in Germania (+14,3 per cento), Spagna (+10,5 per cento), e Francia (+8,4 per cento). Al di fuori dell’area dell’euro, è stata notevole la crescita delle vendite in Polonia (+22,5 per cento) e Repubblica Ceca (+21,1 per cento).
Fuori dai confini dell’Unione europea, forte recupero sul mercato turco (+41,4 per cento), debole invece verso la Svizzera (+1,4 per cento). Il crollo dell’export verso il Regno Unito (-32,3 per cento), è dovuto soprattutto al settore moda e ai mezzi di trasporto.
Nelle altre aree del mondo, la crescita delle vendite sui mercati americani è stata decisamente superiore nel trimestre (+19,0 per cento) determinato dalla notevole dinamica del mercato statunitense (+22,7 per cento), più contenuto nell’America centro meridionale (+12,7 per cento).
Sul complesso dei mercati asiatici la crescita delle esportazioni nel trimestre è stata contenuta (+6,2 per cento): buon andamento in Medio Oriente (+11,3 per cento) specie negli Emirati (+36,9 per cento), bene l’Asia centrale (19,9 per cento) con exploit in India (+29,6 per cento). Sui mercati dell’Asia orientale le esportazioni regionali hanno avuto un andamento ridotto (+3,2 per cento), con moderata crescita verso il Giappone (+5,9 per cento) e arretramento vero la Cina, Hong Kong e Macao (-2,8 per cento).
Infine, la tendenza delle esportazioni regionali nel trimestre si è confermata decisamente positiva sui mercati dell’Africa (+21,0 per cento) e in misura più contenuta su quelli dell’Oceania (+9,2 per cento).