Le storie di Frida Misul, deportata da Fossoli ad Auschwitz, sopravvissuta grazie alla sua abilità nel canto, di come l’internamento ha stravolto la vita di un padre, di una ragazzina ebrea per la quale il mondo è cambiato dopo le leggi razziali, ma anche il percorso dall’integrazione alla discriminazione della comunità ebraica modenese, l’incredibile esperienza di solidarietà dei ragazzi di Villa Emma, la generosità dell’ebreo modenese Angelo Donati.

Le vite degli uomini, delle donne, di bambini e bambine e di un intero popolo colpito dalla Shoah sono al centro del calendario di iniziative promosse per il Giorno della Memoria 2022 dal Comitato comunale per la storia e le memorie del Novecento, in collaborazione con numerosi istituti e associazioni, per celebrare l’anniversario dell’apertura dei cancelli del campo di sterminio di Auschwitz avvenuta il 27 gennaio 1945. In programma mostre, concerti, presentazioni di libri, reading, trekking urbano sui luoghi della memoria, incontri con i testimoni e un momento dedicato all’interno del Consiglio comunale, che si svolgeranno in parte in presenza e in parte online.
“Conservare la memoria è un’esigenza e insieme un compito imprescindibile – sottolinea Gianpietro Cavazza, vicesindaco e coordinatore del Comitato per la storia e le memorie del Novecento – non soltanto per il dovere di ricordare le tragedie del passato, ma anche e soprattutto per affrontare e opporsi all’indifferenza del presente. Il senso del Giorno della Memoria sta proprio nel richiamo alle responsabilità individuali e collettive, nell’ imperativo morale che ci impone di non restare muti di fronte ai muri eretti dall’intolleranza e dal rifiuto dell’altro, di non chiudere gli occhi davanti ai violenti segnali sociali che emergono in modo preoccupante mettendo a rischio la convivenza civile. Troppe donne, uomini e bambini vivono ancora oggi in condizioni disumane, perseguitati per ragioni politiche, etniche o religiose. È nostro dovere di cittadini prenderci la responsabilità della memoria degli orrori del passato, per riconoscere e combattere quelli del presente”.
“Il tramonto, per un dato anagrafico, delle testimonianze e delle memorie viventi – aggiunge l’assessore alla Cultura Andrea Bortolamasi – ci interroga ogni anno di più e ci richiede un surplus di impegno: dedicare uno spazio significativo alla musica e allo spettacolo, linguaggi che grazie alla loro immediatezza e alla capacità di evocare atmosfere e di arrivare diritti all’anima possono indirizzare la riflessione e sostenerla, aiuta ad ampliare i momenti, gli appuntamenti di riflessione e di memoria passando il testimone a nuove e diverse generazioni.
Il programma: sabato 22 gennaio nella piazzetta coperta della residenza universitaria San Filippo Neri inaugura la mostra documentaria “Frida e le altre. Storie di donne, storia di guerra: Fossoli 1944” che sarà visitabile fino al 6 febbraio. Domenica 23 gennaio si apre con il trekking urbano “Gli ebrei modenesi da cittadini a perseguitati” e prosegue, al Teatro comunale Pavarotti-Freni, con il Concerto della memoria e del dialogo dedicato a Francesco Maria Feltri.
Martedì 25 gennaio, alle 20.30, appuntamento dal Forum Monzani con “La marcia della morte”, spettacolo del gruppo corale e strumentale Ologramma, mentre mercoledì 26 gennaio, allo Spazio nuovo, sarà presentato il libro “Un padre dai campi di sterminio”, di Aristide Donadio.
Il programma culmina nella giornata di giovedì 27 gennaio che si aprirà all’Università con la deposizione della corona in memoria dei docenti e degli studenti perseguitati a causa delle leggi razziali; seguono dal Teatro della Fondazione San Carlo, il reading “Razzia”, di Amedeo Osti Guerrazzi, sul rastrellamento degli ebrei del ghetto di Roma; da piazza Mazzini, l’itinerario a piedi alla scoperta dell’antico ghetto ebraico e della sinagoga attraverso la rilettura dei documenti dell’Archivio storico comunale; alle 17, il Consiglio comunale celebra la Giornata della Memoria ricordando l’impegno e la generosità di Angelo Donati, ebreo modenese, mentre alle 18, in sinagoga è prevista la lettura di salmi e preghiere in ricordo dei deportati.
Venerdì 28 gennaio, in diretta zoom, conversazione con Marta Affricano, ebrea romana, bambina durante le leggi razziali; in Galleria Europa, “La Shoah e l’abisso”, incontro dedicato a Giorgio Bassani; alle 18, la proiezione del documentario “Il transito: da Fossoli ai campi di sterminio”; alle 21, alla Tenda, la presentazione di “40 cappotti e un bottone”, il romanzo di Ivan Sciapeconi sulla storia dei ragazzi di Villa Emma; infine, la proiezione on line di “Quel giorno tu sarai”.
Sabato 29 gennaio, al Teatro Fondazione San Carlo lo spettacolo musicale “Cantami un lidele”, mentre domenica 30 gennaio è prevista una visita al campo di concentramento e transito di Fossoli. Gli ultimi due appuntamenti si svolgono a Nonantola: il 2 febbraio Ivan Sciapeconi incontra i lettori della biblioteca comunale e il 13 febbraio, al cinema teatro Troisi, il ricordo della figura di Klaus Voigt e della vicenda di Villa Emma.

IL PROGRAMMA DEL FINE SETTIMANA

L’inaugurazione, sabato 22 gennaio alle 18, della mostra “Frida e le altre. Storie di donne, storia di guerra: Fossoli 1944”, allestita nella piazzetta coperta della residenza universitaria San Filippo Neri, è l’appuntamento che apre il primo fine settimana dedicato alle iniziative che conducono alla celebrazione del Giorno della Memoria. Domenica 23 gennaio, il programma propone invece “Una storia da camminare”, trekking urbano sulle tracce degli ebrei modenesi, da cittadini a perseguitati, che si svolge in due turni, alle 10 e alle 15.30, e il Concerto della memoria e del dialogo, dedicato a Francesco Maria Feltri, storico modenese e studioso della Shoah, scomparso la scorsa primavera, alle 17.30 al Teatro comunale Pavarotti-Freni.

La tragedia dell’Olocausto attraverso gli occhi delle donne è al centro della mostra “Frida e le altre”, curata da Centro documentazione donna, Fondazione Fossoli e Istituto storico di Modena.

I volti delle donne che hanno vissuto la Seconda guerra mondiale e le storie dei modi con cui hanno affrontato la brutalità della guerra sono al centro della mostra “Frida e le altre”. Frida Misul, deportata ad Auschwitz dopo essere transitata dal campo di Fossoli, sopravvisse grazie alla sua abilità nel canto e fu tra le prime italiane a testimoniare pubblicamente la sua esperienza. Insieme a lei, la mostra racconta altre sei storie di donne che, con i loro gesti quotidiani, si sono opposte alla violenza rappresentando la capacità di prendersi cura della vita che le donne hanno dimostrato durante la guerra, la deportazione e la Resistenza. All’inaugurazione intervengono il vicesindaco di Modena Gianpietro Cavazza; Elisabetta Ruffini, curatrice della mostra e direttrice dell’Istituto storico di Bergamo; Marzia Luppi, direttrice della Fondazione Fossoli. La mostra sarà visitabile fino al 6 febbraio, tutti i giorni, dalle 10 alle 13 e dalle 15 alle 19, a ingresso gratuito, con Green pass rafforzato e mascherina Fpp2.

Va alla scoperta dei luoghi dove si sono intrecciati i destini di molte persone e delle vicende che hanno portato la comunità ebraica di Modena da una forte integrazione alla discriminazione, il trekking urbano in programma domenica 23 gennaio in due turni, alle 10 e alle 15.30, con ritrovo in piazza Mazzini, davanti alla Sinagoga. Attraverso un itinerario in centro storico verrà raccontato come viveva la comunità ebraica al momento delle leggi razziali del 1938 e chi erano i cittadini ebrei che furono travolti dalla persecuzione. Il percorso dura circa un’ora e mezza ed è adatto a tutti. L’iniziativa è promossa dall’Istituto storico; per informazioni: segreteria@istitutostorico.com; tel. 059 242377.

Sempre domenica 23 gennaio, alle 17.30, al Teatro comunale Pavarotti-Freni, è in programma il Concerto della memoria e del dialogo: l’ensemble Zipangu, diretto da Fabio Sperandio, esegue musiche di Mario Castelnuovo-Tedesco, Pavel Haas, compositore ceco di origine ebraica che morì ad Auschwitz, e Dmitri Šostakovič, vittima della censura del potere politico. La musica sarà intervallata dagli interventi di Giuliano Albarani, presidente della Fondazione San Carlo, e Roberto Franchini, giornalista e scrittore. Il concerto è a cura di Amici della musica “Mario Pedrazzi”; per informazioni e prevendita, contattare la biglietteria del Teatro comunale (tel. 059 203 3010; biglietteria@teatrocomunalemodena.it).