Punto sulla situazione della cyber security in ambito provinciale tra il Questore Silvia Burdese e il Dirigente del Compartimento della Polizia Postale e delle Comunicazioni dell’Emilia Romagna, Primo Dirigente Geo Ceccaroli.
L’incontro, che si è appena concluso presso la Sezione Polizia Postale e delle Comunicazioni di Modena di questa Strada Canaletto Sud, è stato anche l’occasione per far visita alla Specialità, dove il Questore ha potuto salutare il personale in servizio, ringraziandolo per la professionalità e l’impegno profusi quotidianamente per garantire la sicurezza degli utenti della rete.
La Polizia Postale, nell’anno che si è appena concluso, per affrontare al meglio le ricadute dell’emergenza sanitaria, ha potenziato al massimo le proprie attività volte a tutelare la sicurezza e il corretto funzionamento dei servizi di comunicazione ed a reprimere i crimini informatici. Il progressivo spostamento delle relazioni sul piano “virtuale” ha infatti aumentato in modo esponenziale il rischio di esposizione alle insidie della rete e la probabilità di rimanerne vittime.
Sono ben 600 le denunce di reati informatici raccolte dalla Sezione modenese nel 2021, il doppio di quelle del decorso anno. Molte le attività investigative tuttora in atto anche con il concorso della Squadra di Polizia giudiziaria compartimentale di Bologna, mentre 30 sono le persone denunciate a piede libero: 8 per reati pedopornografici, 13 per reati commessi tramite social network, 9 per reati finanziari; 1 persona indagata in stato di arresto in esecuzione di provvedimento di custodia cautelare per il reato di frode informatica. Spesso ad ogni indagato sono stati attribuiti più fatti di reato come nel caso delle truffe on line, che vedono vittime distribuite un po’ su tutto il territorio nazionale. Importanti di conseguenza sia il raccordo della Sezione locale con gli altri Uffici di Specialità, che l’attivazione della cooperazione internazionale atteso che spesso i provider o gli autori sono all’estero.
I reati prevalenti perseguiti sono quelli contro la persona, quali diffamazione, minacce, atti persecutori, diffusione illecita di immagini o video sessualmente espliciti, cosiddetto revenge porn, e reati contro il patrimonio, quali estorsioni, truffe e frodi informatiche.
Nell’ambito dell’attività di contrasto alla pedofilia e alla pedopornografia on line, il dott Ceccaroli ha dato atto di attività investigative di iniziativa di livello, coperte dal massimo riserbo, che originano da un monitoraggio continuo della rete nazionale e delle piattaforme internazionali, veicolato dal Centro Nazionale di Roma. Attività che, grazie all’analisi di personale altamente qualificato, vengono finalizzate con perquisizioni e denunce di utenti della rete che detengono o divulgano materiale pedopornografico o fanno adescamento di minori.
In ragione all’importante tessuto economico del territorio, sono state illustrate le molte attività volte a prevenire e reprimere le sempre nuove tecniche di attacco ai siti delle imprese, dal danneggiamento informatico, alla sottrazione di dati sensibili o strategici, all’intromissione nella corrispondenza che, specie se legata al trasferimento di denaro, può determinare gravi conseguenze ove non intercettata tempestivamente dagli agenti. In tali casi gli operatori di polizia, sotto la direzione dall’Autorità giudiziaria, si interpongono con conseguenti richieste di blocco o sequestro delle somme illegalmente trasferite.
In vista della ripresa dell’anno scolastico, col Responsabile della Sezione Isp. Sup. Ferrari, si è concordato di riavviare gli incontri nelle scuole, ove possibile in presenza, per promuovere ogni utile attività di informazione e prevenzione al cyberbullismo, partendo dagli istituti scolastici della provincia con evidenze specifiche, in sinergia con la dirigenza scolastica, oltre che con i servizi territoriali della Questura.
In ultimo il Questore, vista la peculiare congiuntura pandemica, ha chiesto di imprimere il massimo impulso ai servizi informativi e investigativi, in pieno coordinamento con le attività di intelligence della Digos, in ordine alle azioni di minaccia, intimidazione e di divulgazione di fake in rete da parte di gruppi ed individualità di area No Vax e No green pass, all’attenzione in questa provincia.