Domani, 4 gennaio 2022, al quartiere “Pilastro”, alla presenza delle massime autorità cittadine e dei Vertici dell’Arma dei Carabinieri, sarà celebrato il 31° anniversario dell’eccidio dei tre Carabinieri, poco più che ventenni, barbaramente uccisi la sera del 4 gennaio 1991 dalla banda criminale più tristemente nota come della cd. “Uno bianca” e per questo estremo sacrificio insigniti della Medaglia d’Oro al Valor Civile.
Quella drammatica notte il Car. Otello Stefanini, capo pattuglia effettivo alla Stazione Carabinieri Bologna Mazzini e i membri dell’equipaggio, Car. Andrea Moneta e Car. Mauro Mitilini, appartenenti alla Stazione Carabinieri Bologna Porta Lame (poi rinominata Stazione Carabinieri Bologna Indipendenza), presenti sul luogo della strage perché impegnati in attività di servizio, morirono falciati da numerosissimi colpi d’arma da fuoco sparati dagli assassini che, dopo l’agguato, non esitarono a finirli vilmente con un ultimo colpo alla nuca.
IL PROGRAMMA DELLA CERIMONIA
CIPPO COMMEMORATIVO, VIA TOMMASO CASINI:
- ORE 10:00, afflusso delle autorità militari e civili;
- ORE 10:10, lettura della motivazione della Medaglia d’Oro al Valor Civile alla memoria conferita ai tre Carabinieri uccisi, Onore ai Caduti e deposizione di una corona d’alloro ai piedi della targa commemorativa.
CHIESA DI SANTA CATERINA AL PILASTRO, VIA DINO CAMPANA:
- ORE 10:30, celebrazione della Santa Messa, lettura della “Preghiera del Carabiniere” e intervento commemorativo del Gen. B. Davide Angrisani, Comandante della Legione Carabinieri “Emilia Romagna”;
- ORE 11:30, fine della cerimonia.
Domani, alla deposizione delle corone al monumento in memoria delle vittime, parteciperà il Sindaco Matteo Lepore, mentre in rappresentanza della Regione sarà presente il sottosegretario alla Presidenza della Giunta, Davide Baruffi.
“Ricordiamo tre giovani servitori dello Stato uccisi mentre erano in servizio in un agguato vigliacco e feroce- afferma il presidente Stefano Bonaccini-. L’intera comunità regionale si stringe ai loro familiari, a quelli di tutte le vittime della banda delle Uno Bianca e a Rosanna Rossi Zecchi, presidente dell’Associazione dei familiari delle vittime, che continua a battersi per la piena verità e la memoria di chi ha perso la vita in una delle pagine più buie della storia del Paese e della nostra regione. Siamo al loro fianco per difendere i valori della giustizia e della legalità. E per fare memoria: per questo come Regione abbiamo sostenuto il progetto per la digitalizzazione degli atti processuali, un dovere che abbiamo anche nei confronti delle nuove generazioni, per testimoniare ogni giorno la determinazione nel perseguire sempre la verità e rafforzare democrazia e civile convivenza”.
La digitalizzazione degli atti processuali
Il versamento anticipato del materiale è stato definito da una convenzione tra gli Uffici giudiziari e l’Archivio di Stato di Bologna, a conclusione dei lavori di un tavolo tecnico istituito nell’ambito del Comitato di Coordinamento del Patto per la Giustizia dell’area metropolitana di Bologna.
Il 13 ottobre scorso il Procuratore della Repubblica Giuseppe Amato ha consegnato la prima significativa parte della documentazione alla direttrice dell’Archivio di Stato, Giovanna Giubbini -180 faldoni contenenti gli atti relativi all’indagine, cui far seguire altri 107 faldoni relativi alla celebrazione del processo – alla presenza del presidente Bonaccini, del sindaco di Bologna, Matteo Lepore, della presidente dell’Associazione familiari vittime Uno Bianca, Rosanna Rossi Zecchi, e del presidente dell’Associazione tra i familiari delle vittime della strage alla Stazione di Bologna del 2 agosto 1980, Paolo Bolognesi.
La consegna per una migliore sistemazione e consultabilità degli atti e per avviarne la digitalizzazione affinché tale documentazione sia accessibile a tutti e possa essere sottoposta a ricerche e analisi che permettano di chiarire ogni aspetto della vicenda criminale.
Le operazioni, sotto la supervisione dell’Archivio di Stato, sono finanziate dalla Regione Emilia-Romagna. Il Polo archivistico regionale (ParER) si occuperà della conservazione delle riproduzioni digitali e anche dell’adeguamento del software di accesso ai contenuti in uso per i fascicoli processuali già digitalizzati.