Dopo la positiva esperienza condotta con la Rosa Blu, il Comune farà una procedura di gara per la concessione del servizio di gestione della Casa per ferie di Pinarella di Cervia per soggiorni rivolti ad anziani e disabili. “Scopo dell’affidamento è garantire lo svolgimento di soggiorni nella casa per ferie, di proprietà del Comune di Modena, presso la località marina a costi calmierati, rivolti ai modenesi con l’obiettivo di sviluppare finalità di benessere psicofisico, tutela della salute, prevenzione, aggregazione e partecipazione, lotta alla solitudine, sviluppo delle autonomie e creazione di reti sociali e comunitarie”.
Lo ha spiegato l’assessora alle Politiche sociali Roberta Pinelli illustrando le linee d’indirizzo della procedura di gara, in pubblicazione nelle prossime settimane, approvate dal Consiglio comunale di giovedì 23 dicembre con voto unanime.
Ed è stato approvato all’unanimità anche l’ordine del giorno presentato dalla consigliera Paola Aime (Europa verde – Verdi) che suggerisce l’avvio di un percorso finalizzato a prevedere nella struttura, oltre alle attività già in corso, anche soggiorni per bambini accompagnati da un genitore o da un nonno, in modo da “valorizzare con queste esperienze le forme di relazione intergenerazionale tra anziani e minori”. La mozione, inoltre, propone di destinare spazi della Casa per ferie di Pinarella di Cervia pure alle famiglie con minori in situazione di difficoltà.
“Per i cittadini più fragili i soggiorni sono un’occasione per creare e curare nuove reti di relazioni riconoscendo la socialità come un’opportunità per mantenere le maggiori autonomie possibili, come stimolo all’invecchiamento attivo e come strumento per migliorare il proprio benessere psicofisico. Contrastando isolamento e solitudine hanno quindi anche uno scopo terapeutico e preventivo”, ha sottolineato l’assessora. E ha ricordato anche che i soggiorni estivi tutelati si realizzano, dal 1985, con il coinvolgimento di diverse associazioni del territorio, dai Comitati anziani e orti alle associazioni che operano a favore dei disabili, con l’importante apporto del volontariato.
Dopo la pausa del 2020 dovuta alla pandemia, i soggiorni sono ripresi, nel rispetto delle disposizioni anti Covid-19, nell’estate 2021 e hanno portato al mare circa 500 ospiti tra cui anche oltre una ventina di disabili adulti segnalati dal Servizio sociale o iscritti alle associazioni Anfass, Asham, Uildm e Aism.
Dal 2017 la Casa per ferie di Pinarella è gestita attraverso la collaborazione tra la cooperativa La Rosa Blu (individuata tramite un avviso di manifestazione d’interesse), il Comune e i Comitati anziani. Vista la prossima scadenza della co-progettazione con la cooperativa, l’amministrazione intende, appunto, individuare il gestore del servizio per i prossimi cinque anni tramite una gara ad evidenza pubblica, in base alla quale, pur rimanendo la titolarità del servizio in capo al Comune, il rischio d’impresa venga assunto dal concessionario. Al tempo stesso il Comune concede al concessionario il pieno sfruttamento del servizio durante tutto il periodo dell’affidamento, al fine anche di intraprendere la realizzazione di interventi di mantenimento e miglioramento dell’immobile.
Il calendario dei turni dei soggiorni estivi sarà deciso a febbraio di ogni anno dal concessionario d’intesa con l’Amministrazione comunale: si prevedono, di norma, 10 turni della durata media di 13 giorni, indicativamente da metà maggio a fine settembre; con uno dei dieci turni organizzato nella prima metà di agosto rivolto espressamente ai disabili.
Infine, nei periodi dell’anno liberi dai turni estivi di soggiorno, il concessionario potrà proporre progetti innovativi e sperimentali diretti ad altri target di persone o gruppi per finalità sociali, culturali, assistenziali o sportive, anche in collaborazione col Comune.
IL DIBATTITO IN CONSIGLIO
Sono diversi i consiglieri intervenuti sul tema del servizio di gestione della Casa per ferie di Pinarella di Cervia, oggetto di una delibera e di un ordine del giorno trattati e approvati all’unanimità nella seduta di giovedì 23 dicembre del Consiglio comunale di Modena.
Aprendo il dibattito per Fratelli d’Italia – Popolo della famiglia e annunciando il voto a favore al provvedimento, Elisa Rossini ha definito “quasi obbligato” il passaggio a un concessionario “perché gli enti del terzo settore faticano sempre di più a gestire questo tipo di attività”, sottolineando comunque l’importanza “di coinvolgere le associazioni nella gestione del servizio”. La consigliera si è detta d’accordo anche con la previsione del corrispettivo annuale al concessionario in aggiunta alle rette, “perché bisogna che l’aggiudicatario sia messo nelle condizioni di gestire il servizio nel migliore dei modi”. Sull’ordine del giorno, Rossini ha sottolineato che “coglie un punto importante, dando attenzione alle famiglie in condizione di bisogno”.
Per Giovanni Bertoldi (Lega Modena) “non c’è alternativa possibile alla concessione se si vuole mantenere un servizio che è particolarmente utile alle persone con fragilità. Allargare la platea degli utenti – ha proseguito – riempiendo tutti i turni aiuterebbe anche la sostenibilità economica, anche se bisognerà capire con quale formula”.
Enrica Manenti (Movimento 5 stelle) ha suggerito di puntare a un’ottimizzazione del servizio “non solo economica ma anche dal punto di vista della resa sociale” con l’obiettivo di promuovere attività “sempre più sviluppate, migliori e maggiormente adeguate per gli utenti che ne usufruiscono”. In questo contesto, la sperimentazione nonni-nipoti “va nella direzione giusta”.
La scelta dell’amministrazione, ha detto Vittorio Reggiani per il Pd, “permette di mantenere in vita una struttura che deve essere sostenibile economicamente per continuare a rispondere un bisogno sociale. In alcuni casi le imprese private possono essere più efficienti delle associazioni del terzo settore che però possono diventare un soggetto che integra la gestione”. Reggiani ha espresso parere favorevole anche all’ampliamento degli utenti della struttura, “anche come momento di incontro intergenerazionale”. Anche Tommaso Fasano ha rilevato l’importanza di mantenere una gestione che consenta al servizio “di essere sempre all’altezza delle aspettative”, sottolineando che “l’ente pubblico mantiene la sua capacità di indirizzo attraverso il disciplinare di gara. L’ordine del giorno – ha aggiunto – va nella stessa direzione già intrapresa con la sperimentazione nonni-nipoti già iniziata”.
Concentrandosi sulle prospettive della struttura, anche in riferimento all’ordine del giorno che ha presentato, Paola Aime (Europa verde – Verdi) ha sottolineato che “un valore aggiunto particolarmente significativo è rappresentato dalla mensa interna, che consente di avere cibo preparato al momento, anziché ore prima e riscaldati. Questa modalità dovrebbe essere adottata anche nelle altre strutture comunali, per anziani e scolastiche”.
Vincenzo Walter Stella (Sinistra per Modena) ha auspicato per la struttura per anziani e disabili “un miglioramento continuo, con progetti sempre più qualificanti e innovativi in prospettiva”. È quindi “apprezzabile” lo sforzo dell’Amministrazione di “dare continuità alla struttura, anche dopo le difficoltà dell’anno scorso causa Covid, sostenerla rappresenta un valore aggiunto”.