Il progressivo miglioramento e risanamento del sistema dei canali cittadini, che scorre attraverso e sotto la città di Bologna e ne segna la storia: è questo l’obiettivo di una serie di azioni che si stanno portando avanti, grazie alla collaborazione di diversi soggetti coinvolti, quali, Comune di Bologna, Canali di Bologna, Gruppo Hera, Regione Emilia-Romagna.
Si tratta di azioni di particolare rilevanza, che coprono un arco temporale che traguarda il 2025, in quanto permetteranno di risolvere in larga parte il problema degli scarichi che confluiscono direttamente nel torrente Aposa e nel Canale delle Moline, migliorando la situazione igienico-ambientale e la qualità dell’acqua della rete dei canali cittadini, in primis il Navile. Quest’ultimo, infatti, riceve diversi contributi idrici originati dal Canale di Reno (poi Canale delle Moline) e Cavaticcio, e da diversi rii provenienti dalla collina, il principale dei quali è il torrente Aposa che, unitosi al Canale delle Moline, confluisce nel Navile nei pressi di via Bovi Campeggi.
Il risanamento dell’Aposa lungo un tratto di oltre 3 km
L’Aposa è già stato oggetto di un intervento a cura del Comune di Bologna negli anni scorsi che ne ha bonificato una parte, quella che attraversa il centro storico. Ora è in corso l’iter per bonificare e risanare anche il rimanente tratto cittadino del torrente, che coinvolge in particolare la zona San Mamolo, da via Roncrio 33 a Viale XII Giugno, intercettando tutti gli scarichi che vi confluiscono per convogliarli in fognatura e da lì al depuratore.
Lungo questi 3,1 km di torrente, completamente tombati e quindi piuttosto difficili da raggiungere e sui quali ogni intervento è complesso da realizzare, sono stati censiti da Hera per la fase progettuale 366 scarichi di cui 188 attivi, quest’ultimi assimilabili ai reflui civili e corrispondenti a circa 5.000 abitanti. Ogni scarico è stato identificato e diversi sono stati associati alle corrispondenti utenze, operazione complicata dal fatto che diversi tratti fognari privati si trovano sotto fabbricati limitrofi. Di questi scarichi, 176 sono privati mentre 12 sono immissioni della fognatura pubblica.
L’intervento prevede il posizionamento all’interno del tratto (circa 5,5 km di estensione) tombato del torrente di due canalette chiuse, una a sinistra e una a destra del corso d’acqua sotterraneo, nelle quali intercettare tutti i 188 scarichi, previa separazione delle reti interne private tra bianche e nere, dove possibile. In questo modo tutti i reflui saranno destinati alla depurazione e solo le portate in eccesso durante gli eventi meteorici saranno scaricate nell’Aposa.
Un’opera fondamentale per Bologna da 5,7 milioni di euro
Complessivamente l’intervento sull’Aposa comporterà un investimento da parte di Hera pari a oltre 5,7 milioni di euro e rientra nel piano operativo degli interventi del servizio idrico integrato approvato da Atersir, l’ente regionale di regolazione per i servizi idrici e i rifiuti. Il piano realizzativo dell’opera, allo stato attuale, prevede l’inizio lavori a fine 2022 e la loro conclusione nel 2025. Anche la Bonifica Renana che gestisce lo scolo delle acque bolognesi e il loro riutilizzo a fini irrigui, plaude a questo intervento il cui effetto diretto sarà un miglioramento della qualità della risorsa idrica a valle della città.
Ricostruita una mappa tridimensionale del torrente tombato, in corso l’iter espropriativo per consentire i lavori
Per permettere la realizzazione dei lavori e l’accesso di uomini e mezzi, saranno utilizzati 5 grandi varchi, di cui 3 da realizzare ex novo, e oltre 50 boccaporti. Dal momento che si dovrà operare sotto il suolo, per poter effettuare tutte le operazioni della futura posa delle reti in totale sicurezza, è stata previamente realizzata una scannerizzazione in 3D di tutto il torrente tombato, che permette di avere a disposizione una vera e propria mappa tridimensionale, con la posizione precisa di tutti gli scarichi, per conoscere in dettaglio le condizioni della struttura e verificarne la solidità.
Per la realizzazione dei nuovi accessi e l’utilizzo di quelli già esistenti, è in corso il necessario iter espropriativo, che si completerà entro i primi mesi del 2022, e la progettazione esecutiva per aprire il cantiere mobile, diviso in una cinquantina di tratte.
Anche il canale delle Moline sarà oggetto di un intervento di risanamento
Il tavolo di lavoro con Atersir, Comune di Bologna, Canali di Bologna, Gruppo Hera e Regione Emilia-Romagna, ha portato alla definizione di un programma di interventi che comprende lavori anche nel Canale delle Moline, nel tratto che va da via delle Moline a viale Masini.
Sono stati svolti infatti degli accertamenti, resi particolarmente complessi dalla necessità di accedere in sicurezza all’interno del Canale, che hanno consentito di individuare alcuni scarichi fognari privati, recapitanti direttamente nel Canale delle Moline, a monte della confluenza con l’Aposa ma prima dello sbocco nel Canale Navile e che contribuiscono alla presenza di reflui in quest’ultimo. Sono già stati eseguiti i primi rilievi utili alla localizzazione puntuale e al censimento dettagliato di tutti gli scarichi, e sono state avviate le attività tecnico progettuali utili per poi individuare le azioni da intraprendere per la loro eliminazione.
In una successiva fase, già in corso di programmazione, le attività di ispezione e gli interventi di risanamento riguarderanno anche il tratto compreso tra Porta Galliera e la Bova (punto di immissione dell’Aposa-Moline nel Canale Navile).