È partito dal G20 di Roma, dall’impegno preso dai grandi della Terra sui temi prioritari, cioè pandemia ed emergenza climatica, raccomandando “che alle intenzioni seguano i fatti per misurare già dal prossimo anno la concretezza degli impegni presi”, e ha concluso commentando la legge di Bilancio proposta dal Consiglio dei ministri italiano, per esprimere un forte richiamo al Governo.
Il sindaco Gian Carlo Muzzarelli, durante la consueta comunicazione al Consiglio comunale sull’andamento dell’emergenza Covid-19, giovedì 4 novembre non ha usato mezzo termini per ribadire la richiesta di un “nuovo patto tra Enti Locali e Governo nazionale, in attesa della partenza concreta dei bandi europei del Pnrr (auspicando quello sull’edilizia scolastica già da novembre), perché tenere fuori il protagonismo delle città dalla ripresa economica e sociale del Paese sarebbe un errore imperdonabile”.
“La prima stesura della legge non contiene grandi risposte alle richieste strutturali degli Enti Locali”, ha infatti osservato Gian Carlo Muzzarelli sottolineando il ruolo fondamentale giocato dalla legge di bilancio nella prospettiva della sfida per il 2022 sulla scorta dei nuovi incoraggianti dati economici. “Il titolo undicesimo della manovra – ha precisato – contiene qualche buona notizia per i Comuni in merito al Fondo per lo Sviluppo e la Coesione, al Fondo di solidarietà comunale per sociale e asili nido e anche sulla condizione degli amministratori locali. Però, come è evidente, queste non sono le risposte straordinarie e strutturali che Anci chiede da tempo per sostenere le politiche locali di ripartenza post-Covid. Auspico davvero che in Parlamento la legge di bilancio possa essere migliorata dal Governo e dalle forze di maggioranza – ha continuato – e spero che ci sia maggiore chiarezza su riforma fiscale e possibili modifiche al Testo Unico Enti Locali di cui si discute da mesi”.
Passando invece alla questione sanitaria, il sindaco ha ricordato “l’aumento della circolazione del virus e dei contagi nel Paese, senza però che la situazione desti particolare allarme nelle autorità sanitarie per il dato dei ricoveri in ospedale, grazie innanzitutto ai vaccini. L’ultimo report dell’Agenzia sanitaria regionale, che ha analizzato l’incidenza del Covid-19 sul territorio evidenzia, infatti, che l’efficacia dei vaccini continua a confermarsi molto elevata soprattutto nel prevenire i ricoveri in ospedale e in terapia intensiva e i decessi, mentre chi non ha ricevuto nemmeno una dose rischia di infettarsi 3,6 volte in più, incorre in probabilità di ricovero 5 volte maggiore e rischia il ricovero in terapia intensiva 14 volte di più.
A livello locale, alla data del 3 novembre, i casi in provincia di Modena da inizio epidemia sono stati 72.943; i deceduti 1.832 e i guariti 70.387. Sono 724 le persone tuttora malate, delle quali 26 ricoverate in ospedale (5 in terapia intensiva e subintensiva, 16 in reparti per acuti) e 698 in isolamento domiciliare. Nel Comune di Modena, i casi totali sono stati 19.749 con 542 deceduti, 19.093 guariti e 114 con malattia in corso.
Per quanto riguarda la campagna di vaccinazione a Modena e provincia sono state somministrate complessivamente 1.063.423 dosi, di cui 512.697 seconde dosi; sono invece 3.659 le dosi aggiuntive.
“Considerando le prenotazioni sia Modena che l’Emilia-Romagna supereranno il 90 per cento di popolazione over 12 anni vaccinata entro poco tempo e questo è senza alcun dubbio un grande risultato”, ha evidenziato Muzzarelli ricordando anche gli scenari su cui sta discutendo la politica nazionale per la gestione di almeno questi mesi invernali. “La proroga dello stato di emergenza fino a marzo e green pass obbligatorio fino a giugno – ha detto – sembra essere una delle ipotesi più accreditata al vaglio del Governo per gestire la seconda fase della campagna vaccinale, ma soprattutto per evitare nuove chiusure anche se i contagi dovessero continuare a salire”.