Il sindaco Luca Vecchi e il presidente del Consiglio comunale Matteo Iori hanno conferito, oggi nella solennità della Sala del Tricolore, la Cittadinanza onoraria di Reggio Emilia al Milite Ignoto. A ritirare la cittadinanza onoraria è stato il colonnello Fabrizio Ghiretti, comandante del Comando militare dell’Esercito in Emilia-Romagna.

Alla cerimonia hanno preso parte anche diversi consiglieri comunali, il prefetto Iolanda Rolli e i vertici delle Forze armate e dell’ordine a Reggio Emilia.

Fra i partecipanti, il generale Antonio Li Gobbi, nipote del generale Alberto Li Gobbi, decorato con medaglia d’oro, due medaglie d’argento, due medaglie di bronzo al valor militare e 3 croci al merito di guerra.

 

LA MOTIVAZIONE – Il riconoscimento della Cittadinanza onoraria – dato nella 103^ ricorrenza della fine della prima guerra mondiale, del centenario della traslazione e inumazione a Roma della salma del Milite Ignoto, oltre che festa dell’Unità nazionale e della Forze armate – fa seguito all’approvazione unanime del Consiglio comunale di Reggio Emilia, con la seguente motivazione: il Milite ignoto è “simbolo delle vittime di tutti i conflitti armati e monito delle coscienze a non ripetere gli errori del passato, richiamando i valori della nostra Costituzione è divenuto simbolo del sacrificio e del valore di tutti i combattenti caduti per la Patria lottando per la libertà, la democrazia e per il valore della fratellanza che oggi più che mai deve essere rinnovato e promosso soprattutto tra le nuove generazioni”.

HANNO DETTO – “Il conferimento di questa cittadinanza porta con sé, oltre a un riconoscimento massimo, importanti significati per la comunità – ha detto il sindaco Luca Vecchi – Oggi ricordiamo, facciamo memoria, ma anche suscitiamo l’interesse in coloro che per vari motivi del Milite Ignoto e del suo significato storico e attuale non avevano mai saputo. Nel Milite Ignoto, che ora come persona è pienamente parte della nostra comunità, ricordiamo e commemoriamo tutti i Caduti in guerra, di tutte le guerre e le missioni di pace, e coloro che hanno perso la vita in servizio per la sicurezza, la legalità, la protezione delle istituzioni della Repubblica. In questo riconoscimento ricordiamo certo la crudeltà, l’atrocità della guerra, ma anche l’unità del nostro Paese: una unità che si distingue perché ha saputo unire e unisce diversità. Soprattutto ricordiamo i 70 anni di pace che abbiamo vissuto e viviamo, durante i quali si sono potuti sviluppare relazioni civili e diritti fondamentali. Ed è un chiaro messaggio di pace, quello della giornata di oggi e della celebrazione che stiamo svolgendo.

“Le Forze armate e dell’ordine – ha aggiunto il sindaco – hanno contribuito e ogni giorno rinnovano il loro impegno nel garantire sicurezza e legalità, che sono fondamenti della pace, dell’unità del Paese e del libero funzionamento delle sue istituzioni democratiche. Questa missione può prevedere sacrifici, anche il sacrificio estremo della vita. E certo prevede le fatiche, le privazioni e i sacrifici delle famiglie dei nostri militari, alle quali non dobbiamo mai dimenticare di essere vicini, con lo spirito che è nelle motivazioni della cittadinanza onoraria al Milite Ignoto, di libertà, democrazia e fratellanza. Queste famiglie condividono costantemente la missione dei loro cari”.

“Onoriamo e ricordiamo i Militi Ignoti di tutte le guerre, poiché il Milite Ignoto non ha bandiera e prescinde dal colore della divisa. Il Milite Ignoto è ed ha un valore universale”, ha detto il presidente del Consiglio comunale Matteo Iori, ricordando la celebrazione di 100 anni fa, con la traslazione del Milite Ignoto dalla basilica di Aquileia in Friuli-Venezia Giulia a Roma.

“Da questa celebrazione e dal conferimento della cittadinanza onoraria – ha aggiunto il presidente Iori – dobbiamo trovare uno stimolo ulteriore alla pace, le ragioni di un impegno affinché di conflitti non ne avvengano più”.

“Tutti i Pesi usciti dalla prima guerra mondiale, e fra questi l’Italia, sentirono l’esigenza di onorare il Milite Ignoto ed in esso tutti i Caduti, morti e dispersi – ha detto il colonnello Fabrizio Ghiretti – Nel nostro Paese però, con la grande celebrazione collettiva di 100 anni fa, emersero aspetti particolari: la preferenza per una madre (e non per un militare), Maria Bergamas – madre del sottotenente Antonio Bergamas, Caduto sull’Altopiano di Asiago – per la scelta del Milite Ignoto fra le 11 salme raccolte e composte nella basilica di Aquileia; l’organizzazione del convoglio ferroviario per il trasferimento della salma, con conseguente notevole coinvolgimento dei territori e segni tangibili di devozione e affetto verso il Milite Ignoto da parte della popolazione; e infine la dimensione fortemente popolare dell’omaggio al Milite Ignoto, un semplice cittadino e soldato”.

Ringraziando l’Amministrazione comunale per la celebrazione e il conferimento della cittadinanza, il colonnello Ghiretti ha aggiunto: “Continuate a essere vicini ai soldati e alle loro famiglie, in particolare a quelle che hanno perso i loro cari nelle missioni di pace e che rendono attuale il significato del Milite Ignoto”. E ha concluso ricordando che “i militari eseguono in definitiva il volere del Parlamento e operano sulla base del giuramento che hanno fatto di difesa della Patria e di piena fedeltà alle istituzioni repubblicane”.

Il conferimento della cittadinanza onoraria al Milite Ignoto accoglie la proposta avanzata dall’Associazione nazionale dei Comuni italiani (Anci) e dal Gruppo Medaglie d’Oro al Valor militare d’Italia a tutti i Comuni di realizzare in ogni luogo d’Italia, nell’approssimarsi del centenario della traslazione del Milite Ignoto che viene ricordata oggi, il riconoscimento della “paternità” del Soldato che per cent’anni è stato volutamente Ignoto e che diventerà così Cittadino d’Italia, rientrando nella simbologia che appartiene all’identità nazionale.

IN PIAZZA CON GLI ALUNNI DELLE SCUOLE – In mattinata, il sindaco aveva partecipato alla celebrazione della ‘Giornata dell’unità nazionale e delle Forze armate’, portando il saluto della città alle Forze armate.

“La festa di oggi – ha detto fra l’altro il sindaco Luca Vecchi – richiama e sottolinea temi importanti per la nostra comunità. Mi riferisco, nell’anno 160° dell’Unità d’Italia, al senso di unità nazionale: nel rispetto delle diversità, siamo un popolo solo, siamo l’Italia. Penso inoltre alla riconoscenza che dobbiamo alle Forze armate, al loro impegno per la pace e la difesa e nei diversi ambiti di tutela della sicurezza e della libertà, personale e collettiva.

“E voglio sottolineare – ha concluso il sindaco – l’impegno civile che tutti noi abbiamo per la pace. L’impegno per la pace, da parte di tutti e di ciascuno, vuole essere un messaggio forte e convinto, da questa piazza, nel giorno in cui ricordiamo l’armistizio che portò alla fine della prima guerra mondiale e il ritorno della pace”.

Dopo la messa in suffragio dei Caduti nella Basilica della Madonna della Ghiara, sono state deposte corona al monumento ai Caduti della Resistenza e al monumento ai Caduti di tutte le guerre, in piazza della Vittoria, dove sono stati anche letti i messaggi del presidente della Repubblica, da parte del prefetto Iolanda Rolli, e del ministro della Difesa, da parte del colonnello Ghiretti.

Al termine della cerimonia, studenti della scuola secondaria di primo grado ‘Manzoni’ hanno letto brani e poesie dedicati agli eventi di oggi. Gli alunni hanno fra l’altro ricordato i 9 milioni di morti fra i militari e i 7 milioni di morti fra i civili, durate la prima guerra mondiale, a cui si aggiungono 20 milioni di mutilati e invalidi. In Italia si contarono fra militari e civili 1,2 milioni di morti, in un Paese di circa 35 milioni di abitanti.

Le commemorazioni sono promosse da Comune e Provincia di Reggio Emilia, Prefettura, Comando militare Esercito Emilia-Romagna, Comitato Democratico costituzionale e Comitato coordinamento fra le Associazioni d’arma e combattentistiche.

La cerimonia è stata accompagnata dalle musiche della Fanfara dei Bersaglieri.