L’ictus è la terza causa di morte in Italia, dopo le malattie cardiovascolari e le neoplasie, con il 10-12% di tutti i decessi annui, e la prima causa di invalidità. Ogni anno in Italia si registrano circa 150.000 casi, 9.000 dei quali in Emilia-Romagna (7.000 ischemici e 2.000 emorragici), 1.800 nell’area metropolitana di Bologna. Riconoscere prontamente i sintomi, come disturbi del linguaggio, paralisi facciale, rapida perdita di forza in un braccio o in una gamba, e intervenire immediatamente è fondamentale. Per questo la World Stroke Organization ha scelto di lanciare la campagna “Minutes save lives” in occasione della Giornata mondiale contro l’ictus cerebrale 2021 che si celebra venerdì 29 ottobre.
A Bologna, l’IRCCS Istituto delle Scienze Neurologiche combatte l’ictus coordinando la Rete Stroke Metro-politana che vede la centralizzazione presso l’Ospedale Maggiore di tutti i pazienti con ictus candidati a te-rapie di riperfusione tempo-dipendenti come trombolisi e trombectomie, che consistono rispettivamente nello sciogliere il coagulo che ostruisce il vaso sanguigno entro 45-60 minuti dall’arrivo in pronto soccorso e nell’asportazione meccanica del coagulo entro 90-120 minuti. L’alta qualità nell’assistenza ai pazienti colpiti da ictus, determinata da parametri quali i volumi elevati di attività e di trattamenti tempo-dipendenti, è valsa alla Rete Stroke Metropolitana la nomina a Centro ORO nell’ambito del ESO-Angels Awards, il pre-mio internazionale promosso dall’European Stroke Organization (ESO).
La ricerca. Tre progetti innovativi
Sul fronte della ricerca, l’IRCCS Istituto delle Scienze Neurologiche è impegnato su progetti innovativi che puntano a migliorare l’assistenza mediante la telemedicina in diverse fasi del percorso, dalla chiamata al 118, al momento del trattamento, fino alla riabilitazione.
In particolare, l’IRCCS si prepara a sperimentare per la prima volta in Italia la videochiamata neurologo-118, fondamentale per la pre-allerta e l’attivazione del codice ictus, attraverso la quale il neurologo, da remoto, vede direttamente il paziente all’arrivo dei soccorsi.
Da alcuni mesi è altresì disponibile all’Istituto un software automatizzato (chiamato RAPID-AI) di rielabora-zione delle immagini di perfusione cerebrale, che dai prossimi mesi permetterà al neuroradiologo e al neurologo in ospedale di decidere il trattamento di riperfusione e di inviare contemporaneamente in ma-niera anonima le informazioni relative al paziente da trattare anche sul cellulare del neuroradiologo inter-ventista reperibile, riducendo così i tempi di intervento.
Infine, l’Istituto sperimenterà un progetto di Teleriabilitazione con un software molto simile alla consolle di un videogame, che consente ai pazienti di eseguire in ospedale o anche a domicilio la riabilitazione mo-toria, cognitiva e logopedica, con il controllo remoto dei professionisti in ospedale (fisioterapisti, logopedi-sti, neuropsicologi) che possono seguire i progressi del paziente e l’efficacia del trattamento.
La Rete Stroke Metropolitana dell’IRCCS Istituto delle Scienze Neurologiche di Bologna
Coordinata da Andrea Zini, la Rete Stroke Metropolitana ha tra i suoi punti di forza la piena sinergia e col-laborazione tra il Dipartimento di Emergenza-Urgenza interaziendale, diretto da Giovanni Gordini, e le strutture dell’IRCCS Istituto delle Scienze Neurologiche che hanno sede all’Ospedale Maggiore, ovvero la Neurologia e Stroke Unit dirette dallo stesso Zini, la Neuroradiologia interventistica, diretta da Luigi Simo-netti, la Neuroriabilitazione, diretta da Laura Simoncini.
Nel 2020, la Neurologia dell’IRCCS Istituto delle Scienze Neurologiche, con sede all’Ospedale Maggiore, ha ricoverato più di 1.200 pazienti, oltre 800 dei quali con ictus. La Stroke Unit, con 269 trattamenti, è risultata il 1° centro italiano per numero di trombolisi in soggetti con ictus ischemico e il 2° per il numero di trom-bectomie meccaniche, con 190 trattamenti eseguiti dal team di Neuroradiologia Interventistica. Il recupero dell’autonomia a 3 mesi (misurata con la scala mRS 0-2) nel 67% dei trattati con trombolisi e nel 49.5% dei pazienti più gravi trattati con trombectomia meccanica testimonia l’efficacia di questi trattamen-ti tempo-dipendenti.
Di cruciale importanza per l’attività è anche la collaborazione con le altre stroke unit della Rete, quella del Policlinico di S. Orsola e degli Ospedali di Bentivoglio, Porretta Terme e San Giovanni in Persiceto e di tutto il percorso successivo riabilitativo (Medicina Riabilitativa dell’Ospedale Maggiore, San Giovanni in Persice-to, Bologna Sud, Villa Bellombra) ospedaliero e territoriale.