Parla modenese il I Congresso Nazionale della Società Italiana di Telemedicina che si svolge con modalità telematiche dal 22 al 23 ottobre prossimo con lo scopo di fare il punto sulla situazione della telemedicina in Italia e cominciare l’estensione delle linee guida nazionali sul tema, che possano condurre la telemedicina oltre l’emergenza Covid per diventare la pratica clinica del futuro nell’ambito del sistema a rete tra ospedali di terzo livello e territorio.
Il Congresso – che ha 300 iscritti da tutta Italia – raccoglie imprese, mondo della ricerca e sanità, sotto l’Egida dell’Istituto Superiore di Sanità, grazie alla presenza del dottor Francesco Gabrielli, Direttore del Centro nazionale per la telemedicina e le nuove tecnologie assistenziali dell’ISS. la ricerca come ruolo di innovazione. Il ruolo è stato fondamentale col covid ma si vuole andare oltre.
La prof.ssa Maria Grazia Modena, Titolare del Programma di Attività di prima diagnosi e trattamento di scompenso e di malattia cardio-vascolare e attività diagnostica ambulatoriale e trattamento per soggetti in età pediatrica, adolescenziale e della donna e docente UNIMORE, è vice-presidente della Società Italiana di Telecardiologia e terrà una relazione nell’ambito del tavola rotonda del 23 ottobre, dalle 9,00 alle 11,00 sul Ruolo della telemedicina in cardiologia in Europa: oltre il COVID. La relazione della prof. Modena si intitola: La telemedicina per la gestione globale dell’ICC: dal remote monitoring al remote control/dalla tele-visita al and back”.
“Il Congresso – spiega la prof.ssa Maria Grazia Modena, che fa parte del Comitato scientifico – è molto vasto. Il nostro scopo è partire dalle esperienze attuali, per creare linee guida delle diverse discipline. Dobbiamo arrivare ad avere device omogenei, certificati, che si parlino tra loro per garantire uno standard a livello nazionale che consente, con un costo sostenibile di mettere in rete il territorio e gli ospedali. La telemedicina, infatti, è fondamentale per consentire a medici di medicina generale, case della salute, ospedali periferici e ospedali di terzo livello di parlarsi tra loro per ridurre al minimo indispensabile lo spostamento dei pazienti e i ricoveri”.
Tra le diverse sessioni è utile ricordare le principiali:1) telemedicina in prospettiva europea in campo pediatrica 2) Piano Nazionale della Ricerca con un focus sullo sviluppo della sanità territoriale, ruolo futuro delle farmacie, degli studi medici, delle Case della salute, dell’Assistenza domiciliare 3) Telemedicina nel follow-up del paziente oncologico, 4) Home Care, e sviluppo delle cure domiciliari partendo proprio dalla realtà emiliano-romagnola che col progetto “Rose Selvatiche” è all’avanguardia 5) Telemedicina e cronicità a domicilio (oncologico, diabetico, cardiopatico, pediatrico complesso) 6) Riduzione del gap ospedale-territorio attraverso la telemedicina dove le farmacie diventano snodi esenzionali, insieme alle case della Salute e l’ospedale.
La Tavola rotonda organizzata dalla prof.ssa Maria Grazia Modena, riunisce i rappresentanti delle principali società cardiologiche di settore italiane riunite nella Federazione Italiana di Cardiologia, di cui è presidente il Dottor Stefano Urbinati dell’Ospedale S.Orsola Malpighi Bologna, co-moderatore.: Giuseppe Tarantini (presidente della Società italiana di Cardiologia Interventistica),) Roberto De Ponti (presidente Società Italiana di Aritmologia ed Elettrostimolazione a), Francesco Caiazza (presidente Società Italiana di Cardiologia dell’Ospedalità Accreditata), Francesco Anatonini Canterin ( presidente Società Italiana di Ecocardiografia e CardioVascular Imaging). La prof. Modena parlerà della telemedicina per la gestione dell’ICC. Con loro ci sarà il noto cardiologo spagnolo Josep Brugada, tra gli scopritori dell’omonima patologia cardiaca che parlerà della sua esperienza e del controllo a distanza dei defibrillatori nei pazienti affetti .