Dalla scrittura di articoli e comunicati per la stampa di settore alla simulazione di interviste per il TG, alla stesura di post per i social network per comunicare la scienza in modo semplice e fruibile. È il concetto alla base del percorso di formazione che l’Azienda Ospedaliero – Universitaria di Modena ha rivolto da quest’anno a tutto il personale sanitario per potenziare la comunicazione a 360 gradi: col paziente e col caregiver, coi colleghi e coi responsabili, inoltre verso l’opinione pubblica. Lo ha pensato il Servizio Formazione, Ricerca, Innovazione dell’Azienda in collaborazione con il Servizio Comunicazione e Informazione.
Iniziato a giugno con una serie di lezioni interattive interne e a piccoli gruppi, il percorso troverà coronamento nel corso di formazione aperto all’esterno sulla comunicazione scientifica rivolto a 100 giornalisti e 150 medici. Il corso si terrà sabato 23 ottobre nell’Aula Magna del Centro Servizi Universitario a Modena sotto il titolo “La comunicazione scientifica in sanità alla luce del Covid-19. Come spiegare ricerca e assistenza al grande pubblico” e interverranno professionisti della sanità e della comunicazione, sia interni che esterni all’Azienda
“L’esperienza del SARS-CoV-2 ha messo in luce tutti gli errori nei quali a quanto pare è facile cadere anche se si è dei professionisti della scienza e della sanità e lo abbiamo visto a livello nazionale nell’ultimo anno e mezzo”, afferma il Direttore Generale dell’Azienda Ospedaliero Universitaria di Modena, dottor Claudio Vagnini. “Ho apprezzato e accolto l’idea del Servizio Formazione, Ricerca, Innovazione perché essa va in direzione del potenziamento e dell’ottimizzazione della comunicazione a tutti i livelli, concetto che ho sostenuto fin dal primo giorno del mio insediamento”.
“Vista la contingenza del Covid-19 e per il fatto che crediamo nel potere della comunicazione – riferisce la dottoressa Paola Vandelli, Direttore del Servizio Formazione, Ricerca e Innovazione dell’AOU di Modena -, abbiamo voluto avviare il percorso non solo nell’ambito della formazione continua interna, ma anche come offerta anche verso l’esterno. L’idea era di offrire gli strumenti della comunicazione più efficaci per i professionisti della sanità: non solo nei confronti del paziente e dei familiari, ma anche tra colleghi e responsabili e, soprattutto, nei confronti della società e dell’opinione pubblica, con tutti i target che essa include”.
Dal canto suo, il Servizio Comunicazione e Informazione, guidato dal dottor Paolo Barbieri, ha messo a disposizione l’expertise diretta, ma anche le relazioni con altri esperti della comunicazione, ad esempio il professor Massimiliano Panarari, associato di Sociologia della comunicazione all’Università Telematica Universitas Mercatorum di Roma, intervenuto al corso sulla comunicazione in sanità la settimana scorsa. “Il percorso – specifica il dottor Barbieri – culminerà nel convegno che si terrà il 23 ottobre e che, come corso di formazione, elargirà i crediti sia al personale medico-infermieristico, sia ai giornalisti. Entrambe le categorie dovranno iscriversi sulle rispettive piattaforme: Sigef per i giornalisti e WHR-Time per i professionisti dell’AOU. Come Servizio riteniamo fondamentale, anzitutto, far comprendere il contributo strategico di uno staff comunicazione all’interno dell’azienda. E proprio per snellire il lavoro dell’Ufficio Stampa e renderlo dunque ulteriormente efficiente, trasmettere le skill della comunicazione base è solo il primo passo per diventare un’eccellenza anche in questo campo”.
I corsi interni hanno affrontato la scrittura di articoli giornalistici e comunicati stampa, la comunicazione digital, e l’intervista televisiva, con simulazioni e prove, e il corretto funzionamento dell’Ufficio stampa in ambito ospedaliero e territoriale. Inoltre, il Servizio Formazione, Ricerca, Innovazione in quanto accreditato in qualità di Provider ECM a realizzare i corsi di rivalidazione dell’attestato di formazione manageriale di base per i dirigenti sanitari con funzioni di direzione delle strutture complesse, ha inserito l’insegnamento della comunicazione anche nell’ambito delle 60 ore previste come da DGR Regione Emilia-Romagna n. 644 del 16 giugno 2020.
“Visto il successo riscontrato tra i nostri professionisti sul tema della comunicazione – conclude la dottoressa Vandelli – per l’anno prossimo pianificheremo un percorso ad hoc orientato ad affrontare livelli crescenti di competenze, da quelle base e quelle specifiche”.