Non ha fermato la Maserati di Modena la mancanza di semiconduttori sui mercati. Contrariamente a quanto sta accadendo a tutta l’industria automobilistica mondiale che, a causa della carenza di chip, ha dovuto rivedere al ribasso le stime di crescita nel 2022 e 2023, nello stabilimento modenese del Tridente si lavora a pieno ritmo.
«Dal secondo trimestre del 2021 è partita la salita produttiva della supersportiva di Maserati, la nuova MC20 – conferma il segretario generale della Fim Cisl Emilia Centrale Giorgio Uriti – Nei primi nove mesi dell’anno si sono prodotte 370 MC20, saturando la capacità produttiva e azzerando gli ammortizzatori sociali. Ora l’aspettativa è crescere sia in volumi che in occupazione: in particolare nei diretti di produzione ci aspettiamo nuove assunzioni. Stanno dando i loro frutti gli investimenti che hanno riguardato tutte le fasi della produzione, tanto che il processo – ricorda Uriti – è realizzato interamente nel sito modenese: dalla prima scocca al motore, fino alla verniciatura. I mercato ha già risposto bene con l’acquisizione di un consistente portafoglio ordini che dà ampia copertura alla capacità produttiva dello stabilimento di Modena».
Nei due siti cittadini sono presenti oltre 1.200 dipendenti: circa 200 addetti diretti di produzione e mille ingegneri impegnati nelle attività di progettazione e sviluppo.
«Rispetto al futuro del gruppo Stellantis per noi è fondamentale che la struttura dedicata alla ricerca e progettazione abbia una sua continuità e non subisca ridimensionamenti», conclude il segretario generale della Fim Cisl Emilia Centrale Giorgio Uriti.