Ha aperto i battenti oggi la 38ª edizione di Cersaie, Salone Internazionale della Ceramica per l’Architettura e dell’Arredobagno che si tiene nuovamente presso il Quartiere Fieristico di Bologna sino a venerdì 1° ottobre, dopo lo stop del 2020 dovuto alla pandemia. Circa 600 stand da visitare con espositori provenienti da 28 Paesi in una fiera organizzata in 15 padiglioni. Migliaia di prodotti in anteprima che anticipano le tendenze nel campo delle superfici, dell’arredo del bagno, del design e della progettazione. Oltre ad un momento di incontro e di confronto.

Ad aprire l’edizione 2021 il convegno dal titolo “Sostenibilità, transizione energetica e competizione internazionale per il nostro Made in Italy”. L’incontro, introdotto dai saluti del presidente di BolognaFiere Gianpiero Calzolari, ha visto sul palco il ministro dello Sviluppo Economico Giancarlo Giorgetti, il presidente della Regione Emilia-Romagna Stefano Bonaccini, il presidente di Unicredit Pier Carlo Padoan ed il presidente di Confindustria Ceramica Giovanni Savorani. Ha moderato l’incontro la giornalista Maria Latella.

Nel loro saluto iniziale, il Sindaco di Bologna Virginio Merola e il presidente di BolognaFiere Gianpiero Calzolari hanno ricordato come Cersaie, fiera di carattere internazionale, torna in presenza a Bologna segnando la piena ripartenza anche dell’economia locale. Cersaie rappresenta anche un perfetto esempio di sistema integrato tra un evento espositivo a caratura mondiale e tutti gli operatori economici e sociali del territorio.

“Nel primo semestre registriamo una crescita del 12,3% sul 2019 – ha sottolineato Giovanni Savorani, Presidente di Confindustria Ceramica – Una prima ragione è il nuovo modo di vivere gli spazi abitativi e lavorativi, che ha stimolato lavori di ristrutturazione e ammodernamento. Inoltre, la ceramica è il materiale più igienico e facile da pulire e risponde in modo ottimale alle richieste di salubrità dei consumatori. Sul tema delle infrastrutture, nota dolente rimane la bretella Campogalliano-Sassuolo, che vede ancora i cantieri inspiegabilmente fermi a cui si aggiunge l’impennata dei costi delle materie prime, dei noli marittimi e dell’energia. E’ proprio sull’energia che si gioca la partita più importante per le imprese ceramiche. Siamo impegnati per attuare una profonda transizione ecologica, ma questo percorso inevitabile deve tenere conto della realtà, della fattibilità tecnologica, della disponibilità e sostenibilità delle soluzioni alternative. L’intera industria ceramica italiana pesa solo per lo 0,7% sulle emissioni di CO2 del nostro Paese. “Il meccanismo dell’ETS così come è non funziona – ha ribadito Savorani – e rischia di fallire il suo obiettivo di ridurre le emissioni di anidride carbonica, perché la speculazione finanziaria ha portato il costo della CO2 a oltre 60 euro/tonnellata in pochi mesi. E’ importante che le regole europee valgano ovunque, facendo in modo che anche su questi obiettivi ambientali l’intero mondo ci segua. Qualora così non fosse, rischiamo di compromettere la competitività del nostro settore con conseguente perdita di posti di lavoro a favore di paesi non europei, continuando ad importare in Europa prodotti fabbricati emettendo molta più CO2 di quanto avremmo fatto noi. “L’approccio corretto alla transizione ecologica – ha concluso Savorani – è quello di ridurre le emissioni puntando a crescere e salvaguardando i posti di lavoro. La ceramica può rappresentare il modello di riferimento e lo spirito di emulazione dei nostri concorrenti, a livello globale sia sull’innovazione di prodotto che per l’impegno nella sostenibilità, può avere un’incidenza straordinaria sull’ambiente”.

Il Ministro dello Sviluppo Economico Giancarlo Giorgetti ha affermato che la vera sfida del PNRR è la capacità di investire le risorse in modo efficiente. “Si sta facendo un grande sforzo per rendere la pubblica amministrazione più moderna e aumentarne l’indice di produttività. Per quanto riguarda le infrastrutture, allo storico problema burocratico si aggiunge la necessità che le imprese che lavorano nei grandi lavori pubblici siano solide e in grado di rispettare i tempi dei lavori con maestranze qualificate”. “I temi energetici sono fondamentali per la nostra industria – ha sottolineato il Ministro dello Sviluppo Economico – che è la seconda manifattura europea: accanto alla sostenibilità ambientale bisogna però anche abbinare quella economica e sociale e l’Europa deve esigere che le sue regole siano rispettate in sede di commercio internazionale. In questa fase di grande discontinuità, i fondi europei saranno la chiave di sviluppo per il nostro Paese e l’Italia deve giocare un ruolo decisivo in Europa, per accompagnare la transizione in modo totalmente sostenibile”.

“La sostenibilità è un punto di partenza imprescindibile per la costruzione del nostro futuro – ha affermato Pier Carlo Padoan, presidente di UniCredit -. È un processo in accelerazione che richiede molto impegno ed ingenti investimenti. Il Recovery Fund europeo offre importanti risorse in questa direzione e il sistema bancario gioca un ruolo cruciale nel sostenere la transizione verso un’economia sostenibile. La strategia di business di Unicredit non è solo orientata a finanziare la transizione verso un’economia più sostenibile e inclusiva, ma intende promuovere la domanda di prodotti green da parte dei nostri clienti”.

“Inaugurare il Cersaie nuovamente in presenza dopo un anno e mezzo di drammatica pandemia – ha sottolineato il il Presidente della Regione Emilia Romagna Stefano Bonaccini – rappresenta un ennesimo, importantissimo, segnale di ripartenza per il nostro sistema fieristico e l’intero tessuto produttivo emiliano-romagnolo. Ci tengo a ringraziare tutti coloro che hanno lavorato affinché si raggiungesse questo risultato, uno sforzo comune che arriva da lontano. Oggi viviamo una fase dal grande potenziale per il nostro Paese. Le previsioni economiche sono molto positive, anche per il settore ceramico, chiamato ad affrontare sfide importanti come la transizione ecologica e l’eco-sostenibilità. Come Regione siamo al loro fianco in questo processo di cambiamento, in un’ottica di sviluppo che tenga insieme anche la necessità di tutela di un lavoro di qualità. Ricostruzione e crescita dovranno infatti essere basate su sostenibilità, innovazione, inclusività”.

 

Novità assoluta di questa 38.a edizione è Cersaie Digital, on line per tre settimane (dal 20 settembre all’8 ottobre). Il medesimo parterre degli espositori della fiera fisica sarà protagonista di una partecipazione attraverso il web – che non intende sostituire la fiera in presenza, ma rafforzarla –, cogliendo tutte le potenzialità dell’information technology, della dematerializzazione delle informazioni e degli eventi e dell’estensione globale, in termini di capacità relazionali per consolidare ruolo, standing e prestigio di Cersaie.