Sono aperte le domande di contributi per calmierare il canone di affitto domestico: è infatti esecutivo l’avviso pubblico dell’Unione Terre d’Argine, per gestire i fondi messi a disposizione della Regione e destinati a proprietari e inquilini che intendano rinegoziare contratti di locazione esistenti, o stipularne dei nuovi a canone concordato.
Lo scopo, si legge nell’avviso, è favorire la rinegoziazione, con eventuale modifica della tipologia contrattuale, « quale strumento per fronteggiare la difficoltà nel pagamento del canone da parte dei nuclei familiari, in particolare quelli incorsi in una contrazione del reddito, anche a causa della crisi economica originata dall’emergenza sanitaria covid-19. »
La rinegoziazione sarà gestita con l’assistenza delle organizzazioni che rappresentano proprietari e inquilini, alle quali ci si deve rivolgere insieme per presentare domanda.
Questo l’elenco delle associazioni convenzionate: Ape, Asppi, Uppi. Confappi, Sunia, Sicet, Uniat e Assocasa.
I contributi saranno versati direttamente ai proprietari degli alloggi, in unica soluzione, dopo che la Regione avrà trasferito i fondi agli Enti locali.
Possono fare domande le famiglie con un ISEE fino a 35mila euro, titolari di un contratto di locazione a uso abitativo registrato da almeno un anno, con residenza nell’alloggio oggetto del contratto di rinegoziazione.
Affinché scatti il contributo, la riduzione del canone dev’essere almeno del 20% e venire applicata per sei mesi minimo: in ogni caso, il canone rinegoziato non può superare gli 800,00 euro mensili. Il contributo al proprietario può essere del 70, 80 o 90 per cento del mancato introito, a seconda che la riduzione duri fino a 12 mesi, fino a 18 o oltre 18 mesi: il contributo comunque non può superare, rispettivamente, i 1500, 2.500 o 3.000 euro.
Nel caso invece di modifica della tipologia contrattuale da “libero” a “concordato”, le cifre sono queste: canone non superiore a 700€ mensili, contributo dell’80% calcolato sui primi due anni, fino a un massimo di 4.000 euro.
L’avviso integrale è disponibile sul sito dell’Unione: per presentare domanda c’è tempo fino al 2 novembre.
Per informazioni: Ufficio Casa o Sportello Sociale del proprio comune.