Per il terzo anno consecutivo la primavera si è presentata in anticipo nella città geminiana. Il mese di febbraio 2021 è stato il quarto più caldo mai registrato a Modena, con una temperatura media di 8.7°C. L’anomalia rispetto alla media climatica di riferimento, ora calcolata sul periodo 1991-2020, è di +2.5°C. Nel 2020, ricorda l’Osservatorio meteorologico centenario Geofisico di Unimore, febbraio fu il più caldo dell’intera serie storica che risale al 1830 a Modena.
Anche nel 2019 il mese di febbraio fu mite, molto simile a quello appena concluso e quinto febbraio più caldo. Tiepido anche il recente 2014, mentre al secondo posto fra i febbrai miti troviamo il 1998
Questi, in ordine di classifica, i 5 mesi di febbraio più caldi dal 1830 ad oggi a Modena:
Tiepidi, in particolare, con valori più degni del mese di aprile piuttosto che febbraio, sono stati i giorni dal 24 al 26 febbraio. Il 26 la temperatura massima ha toccato 19.1°C, giorno più caldo del mese, il 25 febbraio 2021 si sono raggiunti i 19.0°C e il 24 i 18.6°C.
“Siamo ben 8°C oltre la media di fine febbraio e su valori che, climaticamente, sono più consoni a fine aprile. Un tepore – affermano Sofia Costanzini e Francesca Despini dell’Osservatorio Geofisico di Unimore -, che dopo le giornate fredde di metà mese ci fa balzare d’un colpo dall’inverno alla primavera avanzata, a conferma che una breve ondata di freddo non cambia il quadro di un trend climatico in riscaldamento inequivocabile”.
In termini assoluti, il 26 febbraio è il 3° giorno più caldo mai registrato a febbraio, il record assoluto fu registrato il 27 febbraio del 1990 con 21.9°C. In quell’anno, a contribuire al record fu il fenomeno del föhn, oggi non presente, e questo è ancor più significativo. A favorire il record odierno è la presenza di un anticiclone subtropicale, simile a quelli estivi.
Guardando al passato e alla serie storica, si nota un anomalo ripetersi, negli ultimi tre anni, di giornate di tepore precoce a febbraio. Lo scorso anno, il giorno 11 venne osservata una temperatura massima di 18.5°C, sempre lo scorso febbraio 2020 fu anche il febbraio mediamente più caldo dall’inizio delle misure. E anche nel 2019 si nota, il 27 febbraio, un ancor più mite giorno di primavera precoce con 20.5°C di temperatura massima.
“In passato, episodi di questo tipo erano invece sporadici, – sottolinea Luca Lombroso, Meteorologo AMPRO dell’Osservatorio Geofisico di Unimore – poi dagli anni 1990 si sono fatti più frequenti. Mai finora era però capitato di registrare per tre anni di seguito episodi di primavera precoce a febbraio, un fenomeno che sembra dunque stia diventando una nuova normalità.
La breve ondata di freddo di metà mese non ha cambiato, come si nota, l’andamento globale del mese stesso: il giorno più freddo è stato in occasione di San Valentino, il 14 febbraio, con il termometro che è sceso a -1.9°C. Un valore in realtà di poco sotto la media e decisamente distante dai record storici, non paragonabile ai -14°C del 1929 o più recentemente ai -7°C raggiunti nel febbraio 2012. Basta andare al 2018 per trovare, con -5.9°C il giorno 28, una mattina più fredda a febbraio.
Il mese è stato piuttosto avaro di precipitazioni, i soli 4.9 mm segnano un deficit pluviometrico mensile del 92%. La neve ha fatto la sua comparsa il 12 e il 13, ciascuno con 1 cm, quindi il totale di neve fresca caduta assomma a solo 2 cm. Nel mese poi si osservano una velocità massima del vento di 59 km/h, il giorno 13, e una eliofania relativa, ovvero la percentuale di tempo in cui è stato presente effettivamente il sole rispetto al soleggiamento astronomico, del 40%.
Per completare i dati della città, a Modena Campus Dief si registra una temperatura media mensile di 7.3°C, con il giorno più caldo il 26 una temperatura massima di 20.9°C, lo scorso anno si registrò un picco di 20.1°C e nel 2019 di 22.3°C. Il giorno più freddo invece, il 15 febbraio, il termometro è sceso a -6.1°C.
Infine, uno sguardo ai tropici, dalla Costa Rica giungono regolarmente i dati della stazione biologica e meteoclimatica “Italia Costa Rica” patrocinata dall’Ateneo. La temperatura media è di 26.8°C e nel giorno più caldo, il 24, si sono toccati i 35.8°C. La mattina più fresca è stata il giorno 4 con una temperatura minima di 17.1°C, una sola debole pioggia si è osservata il giorno 7 con 0.8 mm.
Infine, gli esperti dell’Osservatorio concludono con un commento sulla qualità dell’aria.
“Il permanere per diversi giorni di un forte campo di alta pressione di matrice nordafricana, quindi scarsa dinamicità, unito al deficit di precipitazione, ha contribuito nella seconda parte del mese all’aumento della concentrazione di inquinanti, come ad esempio il PM10. Questa condizione deriva dall’instaurarsi di fenomeni di inversione termica, cioè di una condizione atmosferica caratterizzata dall’aumento della temperatura con la quota. Questo fenomeno inibisce la dispersione degli inquinanti che rimangono intrappolati nello strato d’aria fredda a contatto con il suolo. Tra sabato e domenica flussi da est hanno portato ad un abbassamento delle temperature con ritorno a valori prossimi (nei valori minimi) o di poco superiori nei massimi alle medie del periodo ed al calo delle concentrazioni del PM10 e 2.5”.
Cosa ci dicono i modelli? Secondo le ultime simulazioni potrebbe arrivare, nel primo fine settimana mese di marzo, un impulso perturbato capace di portare pioggia in pianura e neve in Appennino in un contesto di clima tipicamente invernale.