L’aggiornamento dell’educazione al ventunesimo secolo passa da una piena comprensione del ruolo della trasformazione digitale in corso. Le tecnologie a nostra disposizione permettono non solamente di personalizzare gli apprendimenti, ma anche di educare alle dinamiche di rete e di produzione collettiva: è possibile, quindi, educare all’intelligenza collettiva.
All’interno di questa traiettoria, l’immanenza della dimensione digitale permette, inoltre, di costruire e analizzare produzione sociale e culturale nello stesso momento, osservando la memoria sul nascere.
Mercoledì 10 febbraio alle 18 FEM Future Education Modena propone un incontro su questi temi in diretta streaming all’interno del programma di AGO Modena Fabbriche Culturali (la diretta è su http://www.agomodena.it): insieme al team FEM si confrontano Vera Gheno, sociolinguista specializzata in comunicazione digitale e Filippo Domaneschi, docente all’Università di Genova dove dirige il Laboratory of Language and Cognition. In questa occasione vengono presentati Linguistics for Learning, framework didattico basato su approcci di linguistica cognitiva e computazionale sviluppato da FEM, la piattaforma LINDA, dedicata all’applicazione scenari didattici mutuati dalla ricerca linguistica e il progetto sperimentale Osservatorio Linguistico Digitale.
FEM – Future Education Modena è il primo EdTech hub in Italia, un centro dedicato all’innovazione in campo educativo. Ha l’obiettivo di aumentare il potenziale dell’educazione in società attraverso ricerca applicata, design e formazione sul rapporto tra innovazione educativa, tecnologie digitali e trasformazione sociale.
La prima stagione del programma di Ago è dedicata proprio alla trasmissione, al futuro del patrimonio culturale garantito dalle piattaforme digitali, ai loro usi e alle potenzialità di elaborazione culturale e artistica che esse possiedono. Il programma si snoda attraverso lezioni magistrali e conversazioni, release di patrimonio digitalizzato, installazioni artistiche: dieci appuntamenti in meno di un mese, in diretta streaming sul sito e sui social di AGO, in attesa di poter accogliere il pubblico in presenza.
I prossimi appuntamenti
Il programma di AGO prosegue con una riflessione sul futuro dei musei e sulle nuove pratiche di fruizione tra digitale e pandemia, affidata a un dibattito a tre voci nel quale la direttrice delle Gallerie Estensi Martina Bagnoli, il designer Riccardo Falcinelli, lo storico dell’arte Gianfranco Maraniello (per cinque anni direttore del MART di Rovereto) si interrogano sui nuovi rapporti tra artisti, pubblico e opere. Con loro giovedì 11 febbraio alle 18 si ripensa il ruolo del museo alla luce dei nuovi linguaggi digitali e relazionali.
Lo storico Adriano Prosperi si chiede invece che valore hanno le cronache nella costruzione dell’identità e della storia di una società; la loro conversazione, venerdì 12 febbraio alle 18, ha come focus l’importanza della trasmissione mediata dal documento scritto e le potenzialità della digitalizzazione come nuovo mezzo di sigillazione di patrimoni.
Sabato 20 febbraio un dibattito curato dall’Archivio storico del Comune di Modena fa il punto sull’attualità dei lavori Giordano Bertuzzi per la ricerca urbanistica su Modena. Esperto di storia ducale e di trasformazioni edilizie della città, Bertuzzi ha fissato un modello ancora valido per misurare il cambiamento e salvaguardare un patrimonio, in questo caso quello dei manufatti edilizi del tessuto urbano (con: Angelo Spaggiari, Matteo Agnoletto, Giovanni Cerfogli, coordina: Giuseppe Bertoni).
Cos’è AGO Modena Fabbriche Culturali
Un filo nuovo per collegare arte e tradizione umanistica, cultura scientifica e innovazione, una struttura capace di cucire insieme il lavoro di chi si occupa di materie umanistiche, di scienza, di tecnologia, di intelligenza artificiale, di innovazione educativa. AGO Modena Fabbriche Culturali fonda la propria identità l luogo architettonico da cui prende nome e missione – il Complesso Sant’Agostino di Modena – e al contempo opera per dare a quel luogo un profilo immateriale e culturale. Lo fa da connettore concettuale e comunicativo: tramite tale lavoro connettivo ambisce ad aggiungere valore alle attività svolte sul territorio da altri soggetti.
Situato nel cuore di Modena, in una parte significativa del centro storico della città sia dal punto di vista urbanistico che storico e culturale, si collega alla riqualificazione di un’ampia area (oltre 40.000 mq.) con un rilevante investimento finanziario (oltre 110 milioni di euro) mettendo a sistema il complesso costituito dall’ex Ospedale Sant’Agostino, dal Palazzo dei Musei, dall’ex Ospedale Estense. Partner del progetto sono Fondazione di Modena, Comune di Modena, Università di Modena e Reggio Emilia, MIBACT con le Gallerie Estensi.
Missione culturale di Ago è riflettere sull’impatto delle tecnologie su cultura ed esperienza contemporanea. Approfondendo in modo denso la realtà digitale, intende farla emergere come una dimensione che comporta una ridefinizione dei confini tra saperi ed esperienze.
E’ possibile seguire gli appuntamenti di AGO in diretta sulla pagina Facebook AGO Modena Fabbriche Culturali (@AGOModenaFaCultura) e sul sito www.agomodena.it