L’assessore Marchi: “Non distribuzioni a spot, ma individuazione di criteri e ‘aree’ di effettiva necessità, per una maggiore incisività ed efficacia degli aiuti nel corso del 2021. Serviranno risorse per tutto l’anno, che si annuncia complesso, con un aumento prevedibile della sofferenza sociale e con lo sblocco dei licenziamenti. Il nostro approccio mirato vuole instaurare conoscenza e accompagnamento di persone e famiglie per il superamento delle difficoltà”. Intanto Amministrazione comunale e Parti sociali lavorano a un ‘Patto per l’inclusione e il contrasto alla povertà’.

Dopo l’erogazione della prima tranche della scorsa primavera, è disponibile, tramite Bando chiuso in questi giorni, la seconda tranche dei buoni spesa disposti dal governo per le famiglie vittime delle conseguenze economiche della pandemia. Si tratta per Reggio Emilia di ulteriori 900.000 euro, finanziati con risorse nazionali (Decreto Ristori) che prevede un fondo dedicato di circa 400 milioni di euro.

A Reggio Emilia però il Comune ha messo a punto, per questa seconda tranche, una modalità di erogazione più mirata, per una sua maggiore efficacia, individuando criteri e ‘gruppi di fragilità’ più definiti e connettendo le erogazioni a percorsi di accompagnamento e aiuto alle famiglie, con l’obiettivo di un loro ritorno all’autonomia sociale oltre che economica.

“Il buono spesa del governo è un contributo molto importante, ma è stato pensato, anche per forza di cose, come una misura immediata, emergenziale – dice l’assessore a Welfare e Bilancio, Daniele Marchi – La nostra azione mira invece ad adattare gli aiuti alle reali condizioni di vita, ai bisogni e alle condizioni di fragilità economica che, anche sul nostro territorio, il Covid ha acuito e che il possibile termine del blocco dei licenziamenti, previsto per fine marzo, acuirà ulteriormente.

“La gestione del secondo Bando dei buoni spesa – spiega Marchi – va infatti nella direzione di sostenere una presa in carico ed un accompagnamento delle famiglie maggiormente in difficoltà, per stare al fianco di chi passa un momento di difficoltà non solo per il tempo di un Bando, ma per il tempo che serve effettivamente alla ripresa di condizioni più vicine alla normalità. Per questo, rispetto al Bando di primavera, abbiamo concentrato le risorse verso quelle famiglie escluse da altri ristori o ammortizzatori sociali e maggiormente colpite nel loro reddito, fino al suo azzeramento, ad esempio a causa della completa perdita del lavoro. ‘Un’epidemia è un fenomeno sociale con alcuni aspetti medici’, diceva un medico di fine Ottocento. Il concetto resta valido. Mentre prosegue la lotta al virus sotto il profilo sanitario, dobbiamo tenere al centro dell’attenzione politica anche le fatiche sociali e personali fragili, che stanno emergendo ed emergeranno”.

 

I DATI ALLA BASE DELLA SCELTA – Un dato significativo, che ha orientato la scelta dell’Amministrazione comunale è una riduzione delle domande di accesso al contributo buono spesa, rispetto alle attese. In base al Bando precedente, si attendevano più di 2.000 domande. Ne sono pervenute invece 1.592, di cui 1.495 giudicate ammissibili.

“Questo – commenta l’assessore Marchi – da una parte può essere un segnale positivo, se guardiamo ai numeri della ‘prima ondata Covid’, che dice di una risposta autonoma del ‘sistema’, di una almeno parziale ripresa nel tessuto economico e sociale. D’altra parte, i numeri parlano comunque di tante, poco meno di 1.500, famiglie che faticano ad acquistare beni di prima necessità e sono probabilmente in una fase di ‘stabilizzazione’ negativa, di permanenza del loro stato di difficoltà. Queste famiglie non vanno lasciate sole, su di esse si concentrano i nostri sforzi”.

 

DUE EROGAZIONI IN CORSO D’ANNO E PACCHI ALIMENTARI – Verrà perciò erogata una prima tranche di buoni, per un valore complessivo di 491.100 euro.

In una logica di differenziazione e adattamento degli aiuti alla realtà sociale, altri 50.000 euro sono già stati destinati alla rete di distribuzione dei pacchi alimentari coordinata da Dar Voce e di fondamentale importanza per riuscire a raggiungere anche quelle persone e famiglie che rischierebbero di essere escluse dalle procedure di aiuto.

Del pacchetto di 900.000 assegnati a Reggio Emilia dal governo, restano così 358.900 euro, che verranno erogati nel corso del 2021. Alle 1.495 famiglie assegnatarie del primo buono spesa di questo secondo Bando, verrà erogato infatti un secondo buono durante l’anno per consentire un sostegno lungo un arco temporale maggiore, qualora si estenda il bisogno di aiuto.

“Nel 2021 – spiega l’assessore – le risorse verranno gestite direttamente dai Servizi sociali del Comune, per potenziare gli strumenti a disposizione per l’accompagnamento delle famiglie in difficoltà. Questa modalità consentirà anche l’instaurazione di un rapporto, una conoscenza e, ove si rendesse utile, una presa in carico da parte del Servizio e una possibilità di aiuto più strutturato e dedicato, che la mera erogazione di un buono non permetterebbe.

 

IL PATTO PER CONTRASTARE LA POVERTÀ – “Sappiamo che il 2021 sarà, sul piano sociale, ancor più impegnativo del 2020 – conclude l’assessore Marchi – Stiamo lavorando assieme alle forze sociali della città ad un ‘Patto per l’inclusione e contrasto alla povertà’ con la mobilitazione di strategie e risorse per essere al fianco di chi fa più fatica. Questo nostro Patto vuole essere anche una declinazione locale di quanto approvato dalla Regione Emilia-Romagna con il suo nuovo Patto per il lavoro e per il clima. Un spazio anche di concertazione tra le diverse forze sociali ed economiche per fare insieme e fare bene”.