«L’avvio delle lezioni in presenza si sta svolgendo con regolarità, grazie allo sforzo di tutti. Abbiamo accolto nei nostri istituti migliaia di ragazzi che sono finalmente tornati in classe in sicurezza. Questa è la notizia più importante perché siamo di fronte a un nuovo inizio. Sui trasporti ci sono ancora alcune situazioni da migliorare che Amo e Seta si sono impegnate a risolvere già dai prossimi giorni».
Lo ha affermato Gian Domenico Tomei, presidente della Provincia di Modena, durante l’incontro con i dirigenti scolastici, i rappresentanti della Consulta degli studenti e i responsabili dell’Agenzia per la mobilità (Amo) che si è svolto venerdì 22 gennaio, in videoconferenza, per fare il punto sull’avvio delle lezioni in presenza alle scuole superiori e sul trasporto pubblico.
Aprendo la discussione Silvia Menabue, dirigente dell’ufficio scolastico provinciale di Modena, ha ricordato la recente conferma, su tutto il territorio regionale, delle lezioni in presenza al 50 per cento fino al 6 febbraio che «fornisce certezze ai dirigenti scolastici che stanno producendo un impegno straordinario per coniugare al meglio didattica in presenza e sicurezza».
Andrea Burzacchini, presidente di Amo, ricordando la collaborazione tra tutti i soggetti nell’ambito del tavolo della Prefettura per individuare un piano efficace sui trasporti, ha illustrato i numeri del servizio allestito in vista della riapertura delle scuole, grazie ai finanziamenti della Regione, che può contare su 290 mezzi di cui 225 di Seta e 65 aggiuntivi di privati, oltre all’impiego di 35 addetti al controllo per sorvegliare i punti più critici.
I tecnici di Amo, inoltre, hanno fornito i dati scaturiti nei giorni scorsi, in occasione dell’avvio della didattica in presenza, dal monitoraggio di 456 corse in tutta la provincia, dal quale non sono emerse particolari criticità, con la necessità di migliorare alcune situazioni puntuali in fermate dove sono presenti più mezzi, per garantire un corretta distribuzione sui bus.
Quando la presenza a scuola potrà salire al 75 per cento, inoltre, scatterà il piano concordato nel tavolo della Prefettura, con orari scolastici scaglionati alle 8 e alle 10 in entrata e alle 13 e alle 15 in uscita, proprio per evitare assembramenti.
Su questi temi Giampiero Piccirilli, in rappresentanza della Consulta degli studenti modenesi ha sollecitato «una maggiore collaborazione tra tutti i soggetti per risolvere i problemi emersi sui trasporti e per fornire una risposta alle incertezze e alle preoccupazioni presenti tra gli studenti, come emerso da un sondaggio effettuato di recente».
Per Alberto Rebecchi, presidente del consiglio di istituto dell’istituto Selmi di Modena e in rappresentanza del coordinamento genitori, «le scuole modenesi sono un luogo sicuro» si è augurato la conferma anche in futuro della didattica in presenza al 50 per cento, perché gli orari scaglionati «sono troppo penalizzanti per ragazzi e famiglie, mentre sui trasporti – ha concluso – sono stati segnalati assembramenti su alcune corse del servizio urbano a Modena».
Durante la discussione tutti i dirigenti scolastici hanno apprezzato la decisione di proseguire con la presenza al 50 per cento fino al 6 febbraio che, come ha precisato Giovanna Morini, dirigente del liceo Muratori San Carlo di Modena, «assicura una continuità alla didattica in presenza di cui tutti avevamo bisogno. Ora tutte le componenti della scuola devono collaborare per superare questo momento difficile».
Alcuni dirigenti, infine, hanno chiesto chiarimenti sugli orari, altri come Anna Maria Silvetris dell’istituto Calvi e Roberta Vincini del liceo Morandi di Finale Emilia, hanno sollecitato un maggiore coordinamento con il servizio del trasporto pubblico di Ferrara sulle coincidenze delle corse maggiormente utilizzate dagli studenti, mentre Maura Spallanzani, dirigente dell’istituto Spallanzani di Castelfranco Emilia, dopo aver segnalato alcune corse affollate nei giorni scorsi, ha chiesto il potenziamento del servizio soprattutto nei collegamenti con l’area nord, da dove provengono molti studenti che trovano difficoltà nel raggiungere l’istituto.