Dopo le 800 messe a dimora nel 2020, altre 400 piante sono state prelevate gratuitamente dai vivai regionali per completare il progetto di rinaturalizzazione nel parco pubblico di Via Torres a Trebbo di Reno, a cura del servizio ambiente del Comune di Castel Maggiore. Si tratta della creazione di un vero e proprio bosco urbano nella grande area verde realizzata a Trebbo tra gli impianti sportivi e la nuova edificazione in via Torres. Le piante saranno messe a dimora a fine gennaio: si tratta di frassini, carpini, bagolari, farnie, aceri campestri, tigli e gelsi.
La Sindaca Belinda Gottardi sottolinea che “lo sviluppo urbanistico di Castel Maggiore è stato governato con l’obiettivo di creare una città pienamente vivibile. Ogni nuovo comparto residenziale è stato così accompagnato da infrastrutture destinate alla qualità della vita: in primo luogo grandi aree verdi, piste ciclabili, percorsi pedonali protetti e separati dalla viabilità motorizzata. E’ stato così conseguito l’obiettivo della prossimità: questo significa che chi abita nel centro urbano Castel Maggiore e Trebbo di Reno trova un parco pubblico nel raggio di 150 metri da casa”.
Lo standard quantitativo e qualitativo del verde pubblico avviene ovviamente a costo di notevoli sforzi economici e manutentivi e rappresenta da sempre uno dei fiori all’occhiello della Città di Castel Maggiore che l’amministrazione comunale sta cercando di preservare e, ove possibile, di migliorare.
Luca De Paoli, Vicesindaco con delega all’ambiente, osserva che “la manutenzione del verde pubblico costa oltre 450.000 euro all’anno e comprende 900.000 mq di verde (7-8 sfalci all’anno), 50 km di banchine stradali (3 sfalci all’anno), interventi di potatura, verifica visiva e strumentale dei sintomi e dei danni esterni delle piante arboree al fine di accertarne la stabilità e sicurezza, la riparazione dei giochi nei parchi. Ogni anno viene curata una relazione “.
I parchi sono: Parco Staffette Partigiane (il più antico) – Parco Erriu e Stasi (area impianti sportivi e percorso vita) – Parco Lupicchio – Parco 8 Marzo – Parco Tolomelli – Parco Papa Giovanni – Parco Calipari – Parco Igbal Masih – Parco Cordero di Montezemolo – Parco di Via Torres – Trebbo di Reno – Parco di Primo Maggio.
Ad essi vanno aggiunte numerosi giardini e aree verdi minori, come ad esempio il Giardino Vittime di Nassirya a Sabbiuno di Piano, il Giardino El Alamein a Torre Verde, il giardino a Castello, il Giardino di Via Don Minzoni e quello di via Resistenza a Trebbo, il giardino Vittime della Mafia in via La Malfa e diversi altre aree nel centro di Castel Maggiore, oltre alla grande area prospicente l’ansa del Reno a Trebbo e al Parco di Villa Salina, che è entrato dal 2020 nella gestione del verde comunale.
A partire dal 1992 il Comune di Castel Maggiore ha sempre provveduto ad assolvere agli obblighi normativi di cui alla L. 113/92: un albero messo a dimora per ogni nuovo nato. Da allora, sono stati piantati circa 5000 alberi a fronte di poco più di 4000 neonati, per un patrimonio complessivo che nel bilancio arboreo pubblicato nel 2019 conta 9.273 esemplari. A questo importante patrimonio si aggiungono le alberature poste sulle fasce lungo il fiume Reno ed il canale Navile, che si snodano lungo un percorso di circa 12 km.
(nelle foto: un mezzo comunale al ritorno dal vivaio)