Nel pomeriggio dello scorso 31 dicembre 2021, personale della Squadra Mobile di Modena, ha eseguito l’ordinanza di custodia cautelare in carcere, emessa dal G.I.P. del Tribunale di Modena, dott. Andrea Scarpa, in data 31 dicembre 2020, nei confronti di un 40enne di origine napoletana residente nel modenese, ritenuto responsabile, in concorso con altri soggetti, di quattro truffe aggravate perpetrate ai danni di persone anziane, commesse in provincia di Modena, tra gennaio e maggio 2020.
Le attività investigate hanno avuto inizio lo scorso 29 aprile 2020, a seguito di una segnalazione di una truffa perpetrata a Modena ai danni di una donna di sessanta anni.
Nello specifico, la persona offesa ha riferito di aver ricevuto, nella mattinata del 29 aprile, sulla rete fissa della propria abitazione, una telefonata da parte di un sedicente “Maresciallo dei Carabinieri” che la informava del fermo e del conseguente sequestro della vettura di suo marito, motivo per il quale la donna avrebbe dovuto versare la cifra di 4.000 euro o in alternativa valori e gioielli per un importo pari a quella cifra. Dopo pochi minuti dalla telefonata, la donna riceveva la visita di un “falso avvocato” deputato a ricevere i soldi e i gioielli. L’uomo, descritto dalla parte offesa. come alto, con capelli brizzolati e con indosso mascherina chirurgica, dopo aver “ritirato” il sacchetto con i monili, si allontanava a piedi, facendo perdere le proprie tracce.
Sul punto, si precisa che nella medesima mattinata la locale Sala Operativa, aveva ricevuto segnalazioni di altri tentativi di truffe con le medesime modalità, verificatisi sempre nella stessa area di residenza della persona offesa, cioè del quartiere “Buon Pastore”.
Acquisita la notizia di reato, sono partite le indagini della Squadra Mobile di Modena, coordinate dal Sostituto Procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Modena, Dott.ssa Maria Angela Sighicelli, che hanno consentito di individuare il soggetto ritenuto responsabile, risultato pluripregiudicato anche per reati predatori analoghi. Un vero e proprio “professionista”, solito colpire con un “modus operandi” consolidato.
L’uomo, individuate le vittime, le contattava telefonicamente fingendosi “falso appartenente alle Forze dell’Ordine” e, facendo leva su un ipotetico stato di necessità improvviso ed ineluttabile di un prossimo congiunto, le induceva a consegnare denaro e gioielli al fine di aiutare il parente in difficoltà. Poco dopo, all’indirizzo della vittima, si recava il complice, il “falso avvocato”, pronto a riscuotere il pagamento.
Le attività investigative, anche grazie all’ausilio dell’attività di analisi del traffico telefonico, delle immagini estrapolate e delle individuazioni fotografiche, hanno consentito di risalire a quattro episodi della specie di quello in commento, commessi in danno di soggetti anziani tra gennaio e maggio 2020.
Pertanto, le positive risultanze probatorie sono state compendiate in apposita informativa di reato, determinando il P.M. procedente a richiedere l’emissione di idonea misura cautelare onde interrompere l’attività delittuosa posta in essere dagli indagati.
Le attività di ricerca esperite hanno consentito di rintracciare il soggetto presso la propria abitazione di Carpi, nel pomeriggio del 31 dicembre 2020. Al temine delle incombenze di rito, l’uomo è stato associato alla locale Casa Circondariale.