Da lunedì 23 novembre sarà attivo a San Felice sul Panaro il nuovo servizio “BiblioTake-away” allestito all’esterno, davanti all’ingresso della biblioteca comunale “Campi-Costa Giani” di via Campi, 41.
Per poter usufruire del servizio si può consultare il catalogo online https://www.bibliomo.it/SebinaOpac/.do e controllare se sono presenti in biblioteca a San Felice, i libri, i dvd o gli audiolibri che interessano, oppure è possibile consultare le proposte di lettura e le ultime novità editoriali presenti collegandosi alla pagina Facebook o al sito della biblioteca (https://biblioteca.comunesanfelice.net/, cliccando su “Proposte di lettura”), o chiedendo un consiglio di lettura alle bibliotecarie.
Si possono prenotare fino a cinque documenti telefonando ai numeri 0535/86391 – 0535/86392 da lunedì a venerdì dalle 9 alle 13, oppure inviando una e-mail a biblioteca@comunesanfelice.net
Verificata la disponibilità dei documenti, si sarà contattati dalle bibliotecarie per confermare il ritiro dei documenti, che potrà avvenire: nelle mattine di lunedì, mercoledì e venerdì dalle 9 alle 13. Nelle stesse mattine sarà possibile restituire i libri, i dvd o gli audiolibri in prestito. I documenti richiesti verranno imbustati, su ogni busta verrà indicato il codice personale dell’utente e la sua data di nascita. Le buste saranno collocate sul tavolo presente all’esterno, davanti all’ingresso della biblioteca.
«In questo periodo complesso le biblioteche sono chiuse e, nel rispetto del Dpcm del 3 novembre, abbiamo ritenuto importante attivare il servizio “BiblioTake-away” – spiega l’assessore alla Cultura Antonella Ferrari – gestito con le dovute cautele a tutela della salute degli operatori e della cittadinanza. L’intento è quello di non privare i cittadini dei libri, beni essenziali, perché strumenti primari di apprendimento, di ricerca, di conoscenza: stimolano la creatività e la capacità di elaborazione critica del pensiero; aiutano a non sentirsi soli, ad affrontare le paure e le difficoltà che oggi, in particolare, rischiano di schiacciare coloro che sono fisicamente, socialmente o culturalmente più esposti».