Le note del “Silenzio”, la preghiera di Don Fabio Barbieri e le parole del Sindaco di Mirandola Alberto Greco: a ricordo dei mirandolesi e di tutti coloro che hanno combattuto e sono caduti per il nostro Paese. Una cerimonia sobria, nel rispetto delle norme e disposizioni anti-Covid, ma ugualmente sentita, quella che si è tenuta oggi 4 novembre festa dell’Unità Nazionale e Giornata delle forze armate, presso il cimitero monumentale di Mirandola.

La celebrazione, svoltasi in forma statica, ha visto la partecipazione oltre che del Sindaco Greco anche dell’Assessore alla Sicurezza, Giuseppe Forte. Con loro, i rappresentanti delle Forze dell’Ordine e le autorità militari. È stata deposta una corona d’alloro presso il monumento che ricorda i caduti della Prima Guerra mondiale a cui è seguito un momento di raccoglimento e le parole del Sindaco.

“Il 4 novembre 1918 terminava la Prima Guerra Mondiale e in quel giorno l’Italia ricorda l’armistizio di Villa Giusti, che portò a compimento il processo di unificazione nazionale – ha detto il primo cittadino – La giornata delle Forze Armate e dell’Unità Nazionale, in un momento così drammatico per il mondo intero, ci trova ancora più uniti sotto la bandiera italiana, a ricordare tutti coloro che hanno perso la vita combattendo per il nostro Paese.“

“Oggi, come allora – ha poi ripreso il Sindaco – lo spirito di abnegazione e la dedizione di donne e uomini, che prestano servizio nelle forze armate, rendono onore al Paese e sono in prima linea, dando il loro fondamentale contributo anche in questa emergenza sanitaria in atto. Solo con l’unità, la coesione ed il senso di responsabilità possiamo combattere questa “guerra”, questo nemico invisibile che si chiama Covid-19, per renderci nuovamente liberi. Ringrazio e rivolgo un saluto a tutti i soldati, marinai, avieri, forze di polizia e personale in congedo delle Forze Armate.”

Altre corone d’alloro sempre a ricordo sono state deposte, alle ex scuole elementari di via Circonvallazione e al Sacrario nei pressi della chiesa di San Francesco in centro storico.