«Il progetto esecutivo della bretella Campogalliano-Sassuolo sta ultimando l’iter legato alle verifiche di congruità del ministero dei Trasporti che dovrebbe concludersi nelle prossime settimane, così il progetto potrà essere consegnato agli enti locali, come più volte richiesto».
Nel corso del Consiglio provinciale, lunedì 27 luglio, il presidente della Provincia Gian Domenico Tomei, rispondendo a una interrogazione del consigliere Stefano Lugli del gruppo Progressisti e civici per Modena, ha scandito le tappe del percorso della futura bretella Campogalliano-Sassuolo.
Sulle caratteristiche del progetto, Tomei ha aggiunto che il Comune e la Provincia di Modena, anche di recente, hanno presentato alla ministra dei Trasporti le questioni legate alla «modifica del raccordo tangenziale di Modena e la sua detariffazione», ottenendo dalla ministra stessa una disponibilità a verificare le proposte.
Tomei ha ribadito che la Regione in una recente lettera alla Provincia dell’assessore regionale alla Mobilità Andrea Corsini ha confermato l’obiettivo di partire entro quest’anno con i cantieri della bretella Campogalliano-Sassuolo e nel 2021 con quelli della Cispadana.
Per Tomei si tratta di opere fondamentali, soprattutto in questa fase di difficile ripresa economica «dove gli investimenti pubblici possono diventare un volano decisivo per far ripartire il sistema economico modenese e dell’intero paese» e la Cispadana e la bretella Campogalliano-Sassuolo «sono due progetti destinati a rivoluzionare la mobilità e la competitività nel territorio provinciale, insieme al completamento della nuova Pedemontana».
Per Lugli, invece, la bretella è «un’opera obsoleta e ormai superata. In questa fase di ripresa sono altre le priorità fondamentali».
La discussione in Consiglio è stata anche l’occasione per fare il punto sul futuro della concessione autostradale alla società Autobrennero, che realizzerà la bretella attraverso Auto Cs.
La concessione, ha ricordato Tomei, è prorogata al 30 settembre e negli scenari ipotizzati e discussi dall’assemblea dei soci, «nel caso si proceda alla liquidazione dei soci privati, per costruire una società completamente pubblica che gestirà l’infrastruttura, non è previsto un intervento economico della Provincia di Modena».