Anche se il decreto “Cura Italia” stabilisce il blocco degli sfratti fino al 30 giugno, per le famiglie, i lavoratori e gli studenti che vivono in affitto le misure messe a punto dal Governo non bastano. Lo afferma il sindacato inquilini Sicet Cisl Emilia Centrale, per il quale una semplice sospensione del pagamento dei canoni significa solo uno spostamento in avanti del problema.
«Serve innanzitutto un fondo nazionale straordinario di sostegno all’affitto, dotato di almeno 450 milioni di euro, per far fronte al pagamento dei canoni maturati dal 1° gennaio 2020 al prossimo 31 agosto – dichiara la responsabile del Sicet Cisl Emilia Centrale Eugenia Cella – Questo sostegno deve essere erogato velocemente e con modalità semplificate, a differenza del contributo all’affitto che richiede un bando e delle graduatorie. Poi è necessario evitare sia che gli inquilini vadano in morosità, sia che ai proprietari venga meno quella che per alcuni rappresenta in questo momento una delle poche fonti reddito». Cella rivela che in questi giorni sta ricevendo decine di telefonate e mail di persone che non sanno come pagare l’affitto nei prossimi mesi. Per ora l’unica cosa che possono fare è chiedere tempo ai proprietari. «Per legge non esiste alcun modo con cui l’inquilino può chiedere di non pagare, quindi non sono praticabili né l’autosospensione né l’autoriduzione del canone. Una soluzione può essere rappresentata dalla richiesta di rinegoziazione dei contratti, anche attraverso incentivi comunali di riduzione dei tributi. In pratica, – spiega la responsabile del sindacato inquilini della Cisl – attraverso accordi strutturati con le associazioni dei proprietari, si potrebbero incentivare forme di rinegoziazione delle condizioni che possano includere sospensione parziale o totale del canone con esenzione fiscale del locatore per il reddito non percepito nei relativi periodi, anche per gli usi commerciali. Basta una scrittura privata tra le parti e relativa registrazione, esente da imposte di registro e bollo, all’Agenzia delle Entrate. Il periodo di riduzione e/o sospensione del canone è lasciato alla libera volontà del conduttore e locatore. Chiediamo anche la rinuncia al preavviso senza penali a carico dei lavoratori e studenti che, a causa dell’emergenza sanitaria, abbiano dovuto far ritorno ai loro paesi e siano stati, perciò, costretti a rescindere anticipatamente i contratti.». A livello locale il Sicet, insieme agli altri sindacati degli inquilini, è al lavoro per cercare di alleviare il prevedibile aumento del disagio abitativo di molte famiglie modenesi. La richiesta di misure non riguarda solo il mercato privato degli affitti. Il Sicet chiede la rimodulazione dei canoni e l’esenzione Imu per gli alloggi di edilizia pubblica. «Serve anche differire il pagamento dei canoni delle case popolari, non tanto per questioni di reddito quanto per l’impossibilità di uscire di casa. Sono numerose, infatti, – spiega Cella – le segnalazioni da parte di persone impossibilitate a garantire il pagamento con bollettino postale, soprattutto anziani incapaci di utilizzare strumenti come l’home banking. Chi, pur volendo e potendo, non riesce a pagare oggi, deve poterlo fare domani senza more e sanzioni, quando finalmente – conclude la responsabile del Sicet Cisl Emilia Centrale – potremo uscire senza esporci a inutili pericoli».